I creditori della Grecia dicono Sì ad una nuova tranche di prestiti alla Grecia a conclusione della prima valutazione del piano di salvataggio.
I creditori della Grecia approvano una nuova rata del prestito da €2,8 miliardi di euro nell’ambito del piano di salvataggio dopo aver completato una serie valutazioni sull’andamento dell’economia e modificato parte delle riforme applicate.
L’erogazione di questa nuova tranche di aiuti finanziari ad Atene, firmata ufficialmente dai rappresentanti della zona euro nella giornata di martedì, segna la conclusione formale della prima revisione del piano di salvataggio della Grecia da 86 miliardi di euro, partito ad agosto dello scorso anno.
La nuova rata di prestiti alla Grecia conferma €1.1 miliardi da utilizzare per il debito e €1.7 miliardi per rimborsare gli arretrati dovuti ai creditori nazionali.
All’inizio del mese i ministri delle Finanze della zona euro avevano già concordato i criteri secondo cui la Grecia avrebbe potuto ricevere €1.1 miliardi della tranche, nonostante alcune preoccupazioni sollevate dalla Germania per la lentezza dell’implementazioni del piano di privatizzazioni del paese.
Le revisioni da parte dei creditori europei hanno riguardato delle modifiche al settore energetico, al sistema pensionistico e la creazione di un fondo di privatizzazione da utilizzare in parte utilizzato per rimborsare il debito del paese.
L’altra parte della tranche del prestito è subordinata al pagamento da parte della Grecia dei debiti contratti con soggetti nazionali interni al pese.
I rappresentanti dei creditori della Grecia - Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo Monetario Internazionale - sono volati ad Atene la scorsa settimana per riprendere i negoziati con le controparti greche.
Un primo ciclo di negoziati sul secondo riesame del piano di salvataggio, che si concentrerà principalmente sulla difficile questione della riforma del lavoro, dovrebbe concludersi entro la fine della settimana.
Ma molti paesi della zona euro, a partire della Germania, sostengono che non si potrà parlare di una riduzione del debito per la Grecia prima della fine del piano di salvataggio, che secondo i programmi avverrà nel 2018.
Ancora, l’incertezza sulla ulteriore partecipazione del FMI nel piano di salvataggio della Grecia, che è destinato ad essere deciso entro la fine del secondo riesame, potrebbe pesare su eventuali colloqui di debito imminenti.
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