Un’uscita della Grecia dall’euro, dopo la decisione di Atene di non rimborsare le rate all’Fmi, appare sempre più come un’ipotesi reale. Quali sarebbero le conseguenze?
Il Ministro dell’Interno greco, Nikos Voutsis, in un’intervista alla tv greca Mega ha dichiarato l’impossibilità per la Grecia di restituire il prestito all’Fmi; nessuna delle quattro rate in scadenza a giugno, dunque, verrà rimborsata da Atene.
«Le quattro rate per l’Fmi valgono un miliardo e 600 milioni, questo denaro non sarà versato e non ce n’è da versare» queste le parole del ministro, che aprono la strada all’ipotesi di una possibile uscita della Grecia dall’euro.
Grecia, è possibile uscire dall’euro?
La domanda che tutti si fanno, attualmente, è questa. La questione è complessa. I trattati europei, infatti, non prevedono la possibilità di uscire dall’Eurozona mentre l’articolo 50 del Trattato di Lisbona prevede l’uscita concordata dall’Unione europea.
La Grecia sembrerebbe dunque avere la possibilità di uscire dall’Ue e, seppur con qualche difficoltà in più, di abbandonare l’euro tornando alla moneta nazionale.
Grecia, quali sarebbero le conseguenze di un’uscita dall’euro?
A questo punto però la cosa importante da valutare sarebbero le conseguenze di un’eventuale uscita della Grecia dall’euro per tornare alla moneta nazionale.
Il ritorno alla dracma, in primo luogo, comporterebbe una svalutazione che solo il primo anno si aggirerebbe tra il 40% e il 50%.
Conseguenze si avrebbero anche dal punto di vista dei rapporti commerciali; uscendo dall’Unione europea la Grecia dovrebbe costruire una rete di relazioni commerciali con il mondo, rischiando di rimanere isolata. Il problema principale risiede nel fatto che la Grecia non ha materie prime e quindi il contraccolpo sulla sua economia e sulla qualità della vita della popolazione potrebbe essere durissimo.
E quali potrebbero essere, invece, le conseguenze per l’Unione europea?
La Grecia non costituisce un perno, ma solo un piccolo ingranaggio, basti considerare che il suo Pil pesa il 3% in Europa. Tuttavia un’eventuale uscita del paese ellenico dall’Eurozona potrebbe effettivamente determinare il cosiddetto effetto domino sui mercati che potrebbe avere effetti anche rilevanti. Il venir meno del dogma dell’indissolubilità dell’euro, e la crescente sfiducia nei mercati, potrebbero contagiare Paesi con un peso maggiore all’interno dell’Ue come ad esempio Spagna, Italia e Francia.
Grecia, le opinioni su una possibile uscita dall’euro
Proprio per l’effetto domino che un’uscita dall’euro della Grecia potrebbe causare, il Ministro delle Finanze ellenico Yanis Varoufakis ha affermato che la stessa sarebbe catastrofica e costituirebbe l’inizio della fine per il processo della moneta unica.
Anche il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, si è espresso sull’argomento commentando che «se la Grecia esce dall’euro sono possibili shock anche per noi. Il contagio a breve termine non mi preoccupa perché ci sono gli interventi in corso della Bce e il Quantitative easing è uno scudo che funziona. Inoltre, la situazione italiana è molto più solida rispetto a due-tre anni fa. Il vero problema è nel medio periodo. Se ci fosse una Grexit, se Atene abbandonasse l’euro, l’Unione monetaria diventerebbe un animale diverso.
Un insieme da cui si può uscire non sarebbe più irreversibile. E questo, nel medio periodo aggiunge una possibilità a quelle che esistono attualmente. Questo cambierebbe i prezzi, laddove ci fossero tensioni. Se entriamo in un contesto nel quale c’è una possibilità in più, quella dell’uscita dall’euro, il sistema diventa in generale più fragile e meno capace di assorbire gli shock»
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