La Grecia ha piazzato il nuovo bond a 5 anni a un tasso inferiore al 5%. Conviene comprarlo?
Può un bond governativo di un paese economicamente a pezzi riscuotere tanto successo, quando meno di due anni fa era in procinto di lasciare l’euro e di dichiarare bancarotta? Nell’era della finanza globalizzata sembra in effetti possibile, soprattutto se la propensione al rischio viene mantenuta artificiosamente elevata con politiche monetarie ultraespansive da parte delle grandi banche centrali. Succede quindi che la Grecia, da 4 anni assente dal mercato dei capitali e impossibilitata a finanziarsi autonomamente, torni a emettere un bond a un tasso decisamente basso se si considera il rating sovrano al livello “junk” (spazzatura) e i pessimi fondamentali economici.
Stamattina il Tesoro greco ha visto andare in porto l’asta del bond quinquennale, piazzato presso investitori istituzionali per un controvalore complessivo di 3 miliardi di euro a un rendimento del 4,75%. La domanda è andata oltre le previsioni, facendo registrare un boom di ordini superiori ai 20 miliardi di euro. Insomma tutti volevano il bond della Grecia, anche se il paese resta in una precaria situazione economica e con finanze pubbliche ancora tutte da risanare. Tra il 2010 e il 2012 il paese è stato salvato dalla troika (ue-Bce-Fmi), che in cambio degli aiuti finanziari ha dettato un’agenda ben precisa fatta di austerità portata al limite della sopportazione per la popolazione greca.
Nell’estate del 2012 era stato completato il piano di ristrutturazione del debito greco per complessivi 240 miliardi di euro (il più grande della storia dei mercati finanziari moderni). Il paese ellenico ha dovuto sopportare un default parziale, che per i creditori privati ha significato la perdita del 70% del valore dei titoli posseduti e l’allungamento del rimborso del credito. Oggi la Grecia ha emesso un bond quinquennale senza chiedere alcun aiuto. Il tasso appena inferiore al 5% è soltanto il doppio rispetto a quello che paga l’Italia sulla scadenza quinquennale (2,3%, minimo storico). Il bond greco è stato collocato presso gli istituzionali, ma a breve sarà appannaggio anche dei piccoli risparmiatori. La domanda è: “Conviene acquistarlo?”
Innanzitutto bisognerà capire se il bond potrà essere realmente acquistato da tutti, in quanto rientra tra i titoli molto rischiosi e la nuova direttiva MIFID sugli investimenti non consente a tutti di comprarlo. Fatta questa doverosa premessa, bisogna subito dire che se il bond finirà sul mercato secondario a un tasso appena superiore al 5%, gli investitori potrebbero trovare conveniente acquistarlo visto che il tasso decennale greco è sceso sotto il 6% ai minimi dal 2010 (due anni fa era oltre il 20%). La Grecia è tornata da poco a mostrare un lieve surplus, ma è in deflazione da oltre un anno e viene da anni e anni di recessione.
Il rating è B- per S&P e Fitch, Caa3 per Moody’s. L’outlook è stabile e non più negativo, quindi non sono in programma nuovi declassamenti. Il rischio-paese non è poi così basso, considerando le forti tensioni sociali e il nuovo maxi-sciopero arrivato a un giorno dalla visita del cancelliere tedesco Angela Merkel. In ogni caso il bond greco andrebbe acquistato solo se si ha un’elevata propensione al rischio e un’ottica di breve-medio periodo. Inoltre in portafoglio non dovrebbe rappresentare una parte consistente della percentuale di capitale destinato all’obbligazionario governativo.
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