Grecia, Varoufakis: “Se al referendum vince il Sì, mi dimetto”

Flavia Provenzani

02/07/2015

02/07/2015 - 13:57

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Grecia: il ministro delle finanze Varoufakis parla chiaro. Se al referendum del 5 luglio i greci voteranno «Si» al piano dei creditori, presenterà le dimissioni.

Grecia, Varoufakis: “Se al referendum vince il Sì, mi dimetto”

Yanis Varoufakis, ministro delle finanze greco, ribadisce che la proposta dei creditori presentata venerdì scorso sarà «certamente sul tavolo» la prossima settimana se il popolo in Grecia voterà Sì al referendum di domenica 5 luglio.
Ma, in questo caso, potremmo assistere a dei cambiamenti nell’assetto del governo greco, anticipa Varoufakis.

Dopo la conferma di ieri del primo ministro Tsipras riguardo il referendum alla TV nazionale, in cui ha esortato i cittadini a votare «No» alla proposta dei creditori, Varoufakis rende pubblica la sua decisione in un’intervista a Bloomberg: se al referendum vince il «Si», mi dimetto.

Personalmente non firmerò un nuovo accordo che non impara dagli errori del passato e che non affronta questioni vitali come la sostenibilità del debito.

Guy Johnson di Bloomberg cerca di inchiodare Varoufakis circa le conseguenze del voto del referendum di Domenica sul Paese e sul suo ruolo di ministro.
Ecco un’estratto dell’intervista:

Sta dicendo che se vincerà il sì Domenica, non sarà più ministro delle Finanze lunedì?
No, non lo sarò più.
Varoufakis ribadisce che non ha il «diritto morale» di firmare un accordo che non include la ristrutturazione del debito.

Non solo: Varoufakis annuncia le dimissioni se al referendum vincerà il "Sì".Tutti i dettagli http://ow.ly/P4UiL

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Ritiene che gli altri governi europei non vogliano lavorare per un accordo?
Non c’è bisogno di chiederlo, è evidente, dice Varoufakis. Tutti i partiti centristi stanno portando avanti una campagna contro di noi già da prima delle elezioni di gennaio.

Hanno perso la fiducia in Lei?
No, Varoufakis sostiene, hanno fiducia che manterremo le nostre promesse.
Varoufakis dice di essere fiducioso che il popolo greco voterà No, mentre nega che il “No” al referendum porterà necessariamente ad una Grexit.

I cittadini greci vogliono restare nell’euro; devono decidere quale sia la via migliore per raggiungere questo obiettivo - con un accordo sostenibile o un accordo ancora più insostenibile di quelli passati.

Varoufakis insiste sul fatto che i creditori della Grecia saranno disposti a negoziare con lui su un terzo programma di salvataggio, se la Grecia vota «No». E si potrebbe raggiungere un accordo in fretta.

E’ troppo tardi per ristampare le schede elettorali di domenica, ma se si potesse, la domanda dovrebbe essere cambiata in:

"Vuoi un nuovo ministro delle finanze?"

In tre parole, Yanis Varoufakis ha spostato l’attenzione per il referendum su se stesso - e in un certo senso può anche avere ragione.

I greci devono ora decidere l’"accordo sostenibile" che Varoufakis chiede ormai da mesi sia davvero realizzabile.
O è l’offerta ricevuta la scorsa settimana il massimo che la Grecia può strappare ai suoi creditori?

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