Graduatorie ad Esaurimento: ecco perché la Fedeli potrebbe riaprirle

Federica Ponza

27/01/2017

Perché la Fedeli potrebbe riaprire le GAE? Ve lo spieghiamo in questo articolo, alla luce anche delle sue dichiarazioni e di quelle del presidente dell’Anief.

Graduatorie ad Esaurimento: ecco perché la Fedeli potrebbe riaprirle

Le Graduatorie ad Esaurimento dovrebbero essere riaperte dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli.
Questo il pensiero espresso da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal.

Ma perché la Fedeli potrebbe riaprire le GAE? E soprattutto, è davvero intenzionata a farlo, come auspicato da molti insegnanti?

Queste le domande che molti insegnanti potrebbero porsi, soprattutto alla luce delle novità sul reclutamento e da tutti i cambiamenti introdotti dalla Buona Scuola, tra cui la chiusura definitiva delle GAE.

Sicuramente è ancora presto per trovare una risposta certa a queste domande, però alcuni indizi fanno ben sperare, almeno sulla concreta la possibilità di un confronto costruttivo con la ministra Fedeli.

Le dichiarazioni della ministra a capo del Miur, infatti, fanno pensare che possa davvero aver preso a cuore la causa degli insegnanti, anche perché la Fedeli fa sapere che i docenti, il personale Ata e i dirigenti vanno considerati come professionisti più importanti nella società.

Vediamo, dunque, perché la Fedeli dovrebbe (o potrebbe) decidere di riaprire le Graduatorie ad Esaurimento.

GAE: ecco perché la Fedeli potrebbe riaprirle

Le parole della Fedeli sugli insegnanti e sulle graduatorie docenti - che verranno affrontate concretamente per “verificare e superare alcuni elementi di discriminazione tra le aree di concorso che sono state fatte” - lasciano ben sperare sulla possibilità di un confronto costruttivo.

Si intravedono, infatti, spazi di apertura concreti nelle dichiarazioni della ministra Fedeli, che fa sapere di voler mantenere un atteggiamento “aperto, pronto ad ascoltare, dialogare, condividere”, soprattutto in merito al discorso sulle deleghe.

La buona notizia è che, dal 2008 ad oggi, più volte l’Anief è riuscito a far riaprire le graduatorie e questo, insieme alla volontà della Fedeli di dialogare, potrebbe portare a nuovi momenti di confronto che potrebbero anche sfociare nella decisione di riaprire le GAE.

La Fedeli, dal canto suo, spera di trovare lo stesso tipo di atteggiamento e di apertura da lei proposto in tutte e in tutti gli interlocutori, lasciando da parte la rigidità a favore di uno spirito di confronto e collaborazione.

La volontà dell’Anief è quella di mantenere il doppio canale di stabilizzazione, ma anche di aprire l’aggiornamento delle GAE, per eliminare la norma introdotta dal precedente governo che determina un disallineamento rispetto alle Graduatorie d’Istituto e per tornare alla naturale scadenza triennale.
Inoltre è necessario che vi sia il progressivo passaggio di tutti gli abilitati e abilitanti all’insegnamento dalla seconda fascia alle GAE.

La ministra Fedeli, come previsto dalla delega sul reclutamento, avrebbe facoltà di riaprire le GAE, qualora ci fosse la volontà di farlo e, dalle sue parole, non è da escludere.

Le richieste dell’Anief al Miur: la questione dei precari

Il presidente dell’Anief si dice abbastanza ottimista visto che per la prima volta un ministro a capo del Miur apre alla possibilità concreta di svuotare le graduatorie dei precari della scuola, lasciando da parte distinzioni o discriminazioni, cosa che negli ultimi anni non è avvenuta.

Altro segno di apertura è la delega sul riordino della formazione iniziale e di accesso nella scuola secondaria nei ruoli di docente, approvata lo scorso 14 gennaio dal Consiglio dei Ministri, in cui si parla della “fase transitoria” che verrà messa in atto fino al 2020.

Fra le novità della nuovo reclutamento, vi è anche il fatto che per coprire posti vacanti e disponibili, può essere indetto un corso di Tirocinio Formativo attivo per classi di concorso e tipologie di posto per cui sono esaurite le graduatorie ad esaurimento provinciali.

L’anief ci tiene a sottolineare che anche questi docenti dovranno essere trattati come quelli che sono stati stabilizzati prima dell’entrata in vigore della Legge 107/2015, allo stesso modo anche i docenti abilitati dopo il 2011.

La volontà dell’Anief è di far capire alla Ministra Fedeli e ai parlamentari che stanno esaminando le leggi delega che i precari non sono tutti uguali.

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