Theresa May ha ottenuto la maggioranza parlamentare grazie ad un accordo da un miliardo di sterline che ha suscitato non poche polemiche. Di cosa si tratta?
Theresa May ha ottenuto la maggioranza parlamentare dopo mesi di difficoltà.
Come? Grazie ad un accordo dal valore di un miliardo di sterline stipulato con un partito politico dell’Irlanda del Nord.
Secondo quanto previsto dall’accordo, 10 membri del DUP, Democratic Unionist Party, supporteranno Theresa May e il suo Governo di minoranza sull’approvazione del discorso della Regina, sul bilancio, sulle leggi relative alla Brexit e sulla sicurezza nazionale. Argomenti di non poco conto, insomma.
In cambio dell’appoggio, Theresa May ha promesso circa 1 miliardo di sterline in investimenti nel corso dei prossimi 2 anni, un vero e proprio pacchetto economico a favore di Belfast. La cifra andrà ad aggiungersi ai 500 milioni di sterline già promessi dal Governo britannico all’Irlanda del Nord. La maggioranza è dunque servita sul piatto d’argento e la strada di Theresa May appare oggi meno impervia del previsto.
(Theresa May insieme ad Arlene Foster, leader del DUP)
Le critiche all’accordo
317 è il numero di seggi ottenuti da Theresa May alle elezioni dell’8 giugno; 326 è il numero di seggi necessari alla maggioranza parlamentare. L’accordo con il partito dell’Irlanda del Nord permetterà alla premier britannica di contare su 327 membri a sostegno del suo programma politico.
Come era prevedibile, il compromesso stipulato tra il Governo di Theresa May e il DUP ha suscitato non poche critiche da parte degli osservatori internazionali, ma secondo alcuni potrebbe celare anche degli aspetti positivi.
Esso potrebbe rappresentare un incentivo nei confronti dei partiti nord-irlandesi i quali potrebbero tornare in parlamento dopo mesi e mesi di stallo. Contemporaneamente, però, l’accordo tra May e DUP potrebbe avere un effetto potenzialmente distruttivo - dato che andrà a legare profondamente il Governo centrale ad un solo partito mettendo in discussione il delicato processo di pace.
L’instabile Irlanda del Nord
Da mesi ormai, l’Irlanda del Nord non è più in possesso di un Governo di unità nazionale e i due partiti maggioritari, il DUP e il Sinn Fein, non sono riusciti a trovare la via del compromesso.
Il prossimo 29 giugno scadrà il termine per il raggiungimento di un accordo, ma in caso di fallimento delle trattative, la devolution lascerà spazio all’intervento diretto di Westminster. Di conseguenza il miliardo di sterline promesso dalla May sarà gestito in toto da Londra e non dal governo locale.
In una così delicata situazione, l’accordo stipulato tra Theresa May e il DUP potrebbe davvero mettere a rischio la pace dell’aerea.
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