Goldman Sachs: ecco quanto è costata finora la Brexit

Luca Fiore

1 Aprile 2019 - 17:20

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In termini di mancata crescita, la Brexit al Regno Unito finora è costata 2,4 punti percentuali. È quanto stimano gli analisti di Goldman Sachs.

Goldman Sachs: ecco quanto è costata finora la Brexit

Dal referendum di metà 2016, l’economia del Regno Unito ha perso 2,4 punti percentuali in termini di Prodotto interno lordo. Il calcolo è stato elaborato dagli analisti di Goldman Sachs prendendo a riferimento un ipotetico “Doppelgänger”, un alter ego economico che non ha registrato shock.

Per gli analisti della banca statunitense, l’incertezza legata alla Brexit, ha rilevato Sven Jari Stehn, ha ridotto l’output della “Perfida Albione” soprattutto in termini di mancati investimenti.

E, a quasi tre anni da quel voto, “la classe politica britannica non è ancora riuscita a rispettare a quel voto”.

La chiave sono i mancati investimenti

“La conseguente incertezza sul futuro delle relazioni con l’Unione europea ha un costo reale per l’economia del Regno Unito, costo che ha finito per riversarsi anche sulle altre economie”. Secondo il modello elaborato da Goldman Sachs, l’onere relativo la Brexit si attesta a circa 600 milioni di sterline settimanali, pari 700 milioni di euro.

"Il forte clima di incertezza ha penalizzato la crescita degli investimenti dopo il voto sulla Brexit, e più recentemente” in vista della deadline fissata per l’uscita, hanno detto gli economisti.

No-deal stimato al 15%

Al momento, lo scenario più probabile è quello che prevede un’estensione lunga dell’articolo 50, pronosticato al 45%. Un secondo referendum che annulli l’intero processo è visto al 40% mentre lo scenario peggiore, quello del no-deal, è al 15%.

In questo caso, gli analisti di Goldman si attendono forti perdite nell’output britannico, un deciso shock di fiducia e una netta svalutazione della sterlina. Effetti negativi anche per l’Unione europea, che dovrebbe registrare un calo della ricchezza prodotta, in termini reali, di circa un punto percentuale.

In questo caso, rileva l’esperto, “le conseguenze peggiori di un indebolimento dell’economia britannica si dovrebbero sentire in un quei Paesi, come Germania e Francia, che esportano molto nel Regno Unito”. Ma, dal punto di vista dello shock di fiducia, “l’impatto maggiore dovrebbe essere sentito in Italia e Spagna, a causa del clima di avversione al rischio”.

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