Giappone: torna l’incubo deflazione. BoJ può svalutare ancora lo yen

Nicola D’Antuono

28 Settembre 2015 - 06:41

La banca centrale giapponese potrebbe essere costretta a svalutare ancora lo yen, se l’inflazione dovesse mostrare segnali di decrescita come avvenuto già ad agosto

Giappone: torna l’incubo deflazione. BoJ può svalutare ancora lo yen

In Giappone è tornato l’allarme deflazione, dopo che ad agosto l’indice dei prezzi al consumo è sceso in territorio negativo per la prima volta da aprile 2013. Il risultato su base tendenziale è stato pari a -0,1%, mentre su base congiunturale nullo. I timori di un ritorno della deflazione nel paese del Sol Levante - dopo oltre un ventennio di decrescita dei prezzi - e il lento sviluppo economico stanno sollevando sempre più dubbi sulla politica del premier Shinzo Abe, lanciata poco più di due anni fa a pochi mesi dal suo insediamento a capo del governo del Giappone.

L’Abenomics rischia di essere un flop totale, anche perché i target su inflazione e crescita economica appaiono sempre più lontani. I progressi si sono visti solo a corrente alternata e in alcuni trimestri si sono verificate anche improvvise cadute del pil, a testimonianza del fatto che la politica economica del premier Abe appare sempre più un azzardo. Il governatore della Bank of Japan, Haruiko Kuroda, ha comunque ricordato che – al netto dei prezzi dell’energia – l’inflazione in Giappone sta crescendo a un ritmo dell’1,1%.

Ad ogni modo il target sull’inflazione al 2% entro la metà del 2016 appare di difficile realizzazione. L’istituto monetario di Tokyo potrebbe essere costretto ad aumentare ancora il programma di quantitative easing, attualmente già su valori record intorno ai 70-80 trilioni di yen all’anno. La valuta giapponese, che negli ultimi mesi ha recuperato terreno, dopo che altre banche centrali si sono lanciate a capofitto nella cosiddetta “guerra delle valute” favorendo la svalutazione competitiva delle proprie monete, potrebbe tornare sotto pressione in caso di incremento del QE da parte della Bank of Japan.

Sul forex lo yen resta sempre la mina vagante, in quanto nelle fasi di maggiore turbolenza finanziaria tende ad apprezzarsi con decisione realizzando performance eccezionali in pochi giorni. Stamattina la valuta di Tokyo ha aperto in territorio positivo sul dollaro americano, sull’euro e la sterlina, complice l’andamento negativo dell’indice azionario Nikkei-225 che poco dopo le ore 6 italiane era in calo dell’1%. Il tasso di cambio Dollaro/Yen continua a muoversi sopra 120, ma venerdì scorso ha evidenziato grosse difficoltà a confermarsi sopra la resistenza di 121. La fase laterale dovrebbe proseguire ancora qualche giorno, probabilmente fino al dato dei non-farm payrolls di venerdì.

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