Giappone: obiettivo inflazione al 2%? Tre motivi perché ciò è improbabile

Erika Di Dio

20 Febbraio 2013 - 14:22

Giappone: obiettivo inflazione al 2%? Tre motivi perché ciò è improbabile

Nella sua battaglia contro la deflazione, il neo-eletto primo ministro Shinzo Abe è stato in grado di mettere abbastanza pressione sulla Banca del Giappone (BOJ) per raddoppiare il proprio obiettivo di inflazione al 2%. Non solo, ma i suoi appelli per la stampa illimitata di denaro e le altre politiche monetarie aggressive hanno contribuito a indebolire lo yen nei confronti del dollaro di ben il 13% da metà Novembre.

Ma ora che l’allentamento monetario è stato tutto calcolato, ci sono già tre fattori che potrebbero impedire al governo di raggiungere il suo obiettivo di inflazione al 2%.

1. Il Ministro delle Finanze del Giappone non è d’accordo con le proposte di Abe

Ieri, il ministro delle finanze giapponese Taro Aso ha verificato che l’acquisto di titoli di Stato stranieri per indebolire lo yen non è una delle sue opzioni. Questo è in diretto contrasto con le precedenti dichiarazioni di Abe sul fatto la BoJ sta prendendo in considerazione questa opzione. Non a caso, lo yen è schizzato dopo la dichiarazione di Aso. Dopo tutto, se il ministro delle finanze di Abe non supporterà i suoi piani, allora chi lo farà?

2. La BOJ non sa COME raggiungere il suo nuovo target

Uno sguardo alle minutes più recenti della riunione della BoJ rivelerà che i suoi membri del consiglio siano in conflitto su come si possono realizzare i nuovi obiettivi. Mentre sono tutti a favore di un ulteriore allentamento, alcuni membri pensano che un obiettivo di inflazione a breve termine dell’1% sia più realistico, dato che il 2% d’inflazione non è stato raggiunto in due decenni.

Per quanto riguarda quali strumenti si potrebbero utilizzare, ci sono state anche le recenti discussioni sulla possibilità di estendere le obbligazioni a breve termine, acquistare obbligazioni a più lungo termine, e anche abbandonare il piano del tasso di interesse, ma arrivare ad un accordo sulle varie opzioni della banca centrale è più facile a dirsi che a farsi. Ci potrebbero volere mesi prima che la BOJ possa venir fuori con un piano su cui la maggior parte sarà d’accordo.

Inoltre, con il governatore della BOJ Masaaki Shirakawa pronto a dimettersi il mese prossimo, la BOJ potrebbe mettere in attesa le mosse audaci e posticiparle ad una data successiva.

3. La debolezza dello yen sta iniziando a sfuggire di mano

Considerando che uno yen forte era dannoso per gli esportatori giapponesi, uno yen debole sembra essere la causa del dolore degli importatori giapponesi. La pressione da parte delle imprese nazionali che hanno dovuto sobbarcarsi costi di importazione più elevati, potrebbe anche spingere il governo a temperare le sue azioni contro lo yen.

Il Primo Ministro, il Ministro delle Finanze, e i funzionari della BOJ hanno deciso di perseguire un obiettivo di inflazione del 2%, ma il problema di come faranno a raggiungere questo obiettivo rimane senza risposta. Non so voi, ma non posso fare a meno di chiedermi se l’incapacità del Giappone di elaborare un piano concreto per realizzare il suo obiettivo sia sufficiente a giustificare le perdite dello yen.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Babypips

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