Elusione, evasione e riciclaggio, queste le piaghe fiscali che ogni anno sottraggono risorse importanti dalle casse dello Stato. Si calcola infatti che in Italia annualmente escono dal paese e dal controllo del fisco circa 120 miliardi di euro. Negli ultimi giorni al centro del dibattito politico c’è la difficoltà per il governo Letta di reperire la copertura finanziaria necessaria per rimodulare l’Imu a favore dei meno abbienti e per riuscire a posticipare l’aumento dell’Iva. Per farlo sarebbero necessari circa 8 miliardi di euro, una percentuale piccolissima di quell’enorme quantità di risorse che ogni anno prende il volo verso paradisi fiscali eludendo così il radar del fisco. Ecco perchè la lotta all’evasione fiscale può avere un ruolo fondamentale, al pari del pacchetto per lo sviluppo e la crescita, nell’ottica del rilancio dell’economia del paese.
E’ per questi motivi che i grandi delle terra riuniti ieri in Irlanda hanno deciso di dichiarare guerra all’evasione fiscale ed ai paradisi fiscali presenti in tutto il mondo.
Ci aspettiamo che i Paesi asimmetrici fiscalmente applichino le regole di trasparenza. La valanga si sta creando e credo che travolgerà chi si tiene stretto questi segreti
il commento del premier Enrico Letta.
Trasparenza e scambio di informazioni
I capi di stato dei paesi europei hanno ribadito ieri l’importanza di lavorare affinché tutti i soggetti economici dei vari paesi, grandi aziende e multinazionali incluse, accettino nuove norme sulla trasparenza contro l’evasione e l’elusione fiscale.
Accordo raggiunto quindi tra i leader del G8 che sembrano decisi a portare avanti la guerra all’evasione fiscale. Nemico numero uno: le società di comodo, strumento privilegiato per evadere il fisco. Nel corso del G8 i leader hanno individuato nello scambio di informazioni tra le varie giurisdizioni un importante punto di forza per il raggiungimento dell’obiettivo. Nella nota conclusiva del G8 infatti si sottolinea la necessità di:
definire un nuovo standard anti-evasione e l’impegno a sviluppare un modello globale singolo per lo scambio automatico di informazioni a livello multilaterale e bilaterale
Gli otto leader hanno rinnovato il loro sostegno agli standard Ocse e hanno assicurato che lavoreranno con l’organizzazione di Parigi e nel prossimo G20 per dare seguito "urgentemente alle sue raccomandazioni".
Vademecum contro l’evasione
Il G8 ha rilanciato un vero e proprio vademecum per sostenere le 3T fortemente volute da David Cameron: Tax, Trade e Trasparency. I leader degli 8 paesi hanno steso una serie di 10 regole per combattere l’evasione fiscale soprattutto grazie allo scambio di informazioni fiscali tra le varie giurisdizioni.
Di seguito le 10 regole:
- Condivisione automatica di tutte le informazioni fiscali a livello mondiale,
- nuove regole per le aziende che intendono spostare i proprio guadagni all’estero e obbligo per le multinazionale di rendere noti i luoghi dove realizzano i proprio profitti e da quale giurisdizione fiscale sono tassati,
- maggiore chiarezza e trasparenza nella struttura delle società
- i paesi in via di sviluppo devono essere aiutati affinché siano in grado di esercitare la pressione fiscale loro dovuta,
- le società che operano nel settore dell’estrazione devono pubblicare i pagamenti dovuti ai governi e questi li dovrebbero pubblicare in nome della trasparenza,
- queste compagnie devono lavorare in modo legittimo, senza estrarre minerali nelle zone di conflitto,
- le operazioni di compravendita devono essere eseguite rispettando i diritti delle comunità locali,
- i paesi devono evitare atteggiamenti protezionistici e promuovere accordi commerciali per la crescita mondiale,
- sburocratizzazione delle frontiere per agevolare i movimenti di beni tra i vari paesi in via di sviluppo,
- tutti i governi, in nome della trasparenza, devono pubblicare leggi, bilanci, spese, statistiche nazionali, elezioni e appalti.
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