As essere reporter per Bloomberg ci sono diversi vantaggi, uno di questi è quello di poter leggere in anticipo le bozze per il discorso ufficiale del G20 che sarà letto alla fine del meeting.
Al centro della scena, riporta il giornale americano, troveremo: la guerra di valute, il ruolo del Giappone (accolta positivamente l’iniziativa della BoJ), la ripresa economica USA e l’impegno per l’Eurozona di continuare sul cammino della maggiore unione.
Guerra di valute?
Il Gruppo dei 20 ministri delle finanze affermerà nuovamente il proprio impegno ad evitare che le proprie valute possano trarre vantaggio in maniera competitiva e, dal linguaggio emerge che il tono non sarà poi così critico nei confronti del Giappone che con la politica monetaria degli ultimi sei mesi ha causato un calo dello Yen di circa il 19% contro il dollaro.
Gli obiettivi del G-20 continueranno ad essere quelli di sempre, rinnovando l’invito ad astenersi dall’influenzare i tassi di cambio delle valute a scapito di quelle degli altri paesi.
In questo, il Giappone è ritenuto "in linea" con i patti, nonostante la BoJ abbia pianificato un piano di acquisti per 76 miliardi di dollari al mese per raddoppiare la propria base monetaria nei prossimi due anni. Una decisione che ha portato all’immediato sell-off dello Yen che, dal giorno dell’annuncio, ha perso praticamente contro tutte le valute del mercato. Bloomberg stima un calo dell’almeno il 2% contro tutte le 150 valute mondiali che registra il giornale americano.
Previsioni per la crescita mondiale?
Si legge dalla bozza:
"il drenaggio fiscale, l’incertezza politica, la ridotta intermediazione creditizia e il recupero della domanda globale continuano a pesare sulle prospettive di crescita economica mondiale."
Stati Uniti e Giappone saranno invitati ad elaborare piani di risanamento del bilancio nel medio termine, pur riconoscendo che tale proposito sia già insito negli Stati Uniti intenti a "fornire un maggiore sostegno per la ripresa economica".
Ai paesi dell’Eurozona sarà rinnovato l’invito ad agire più velocemente verso l’unione bancaria.
Sulla bozza si parla anche della necessità di introdurre sistemi di risoluzione per le banche "troppo grandi per fallire" senza che tali meccanismi diano vita a instabilità fiscale e bailout finanziati dai contribuenti.
Inoltre, il testo parla anche della necessità di alcune riforme da parte del Financial Stability Board per ridurre, dal prossimo meeting del G20 in Russia (il prossimo settembre), l’eccessivo affidamento sulle agenzie di rating.
Questi, dunque, i temi contenuti nelle bozze del discorso che sarà pronunciato alla fine del meeting del G-20; anche se è possibile che vengano apportate ulteriori modifiche.
I 20 "grandi della terra" riuniti a Washington rinnoveranno le raccomandazioni e i moniti che, in parte, conosciamo già. Quello che davvero non sappiamo è ciò che è stato detto dietro le quinte, lontano dai giornalisti. Ma forse questo non lo sapremo mai.
- Il G-20 rappresenta oltre l’80% del PIL globale e i 2/3 della popolazione mondiale.
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