Fusione FCA-Peugeot, nasce Stellantis: cosa cambia e cosa aspettarsi

Marco Ciotola

04/01/2021

23/06/2021 - 12:42

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La fusione tra FCA e Peugeot dà vita a Stellantis, quarto produttore automobilistico al mondo con un fatturato superiore ai 180 miliardi di euro. Ecco come l’operazione può cambiare il mercato

Fusione FCA-Peugeot, nasce Stellantis: cosa cambia e cosa aspettarsi

Il vertice odierno tra i maggiori azionisti dei due gruppi ha ufficializzato la fusione tra FCA e Peugeot e quindi la nascita di Stellantis, colosso pronto a pesare eccome sullo scenario del mercato automobilistico.

Si tratta infatti del quarto produttore al mondo, che dopo il via libera di poche ore fa vede la luce ufficialmente, forte anche dell’approvazione già ottenuta dall’Antitrust europeo lo scorso 21 dicembre.

È il concretizzarsi di un procedimento partito a ottobre 2019, e di fatto utile a inserire nel settore automotive un gigante già pronto a sfidare i principali competitor.

Stellantis: tutti i numeri

Il merger dà vita a Stellantis, con un fatturato superiore ai 180 miliardi di euro, poco meno di 9 milioni di auto vendute e 400.000 dipendenti, numero che è la somma dei circa 200mila a testa che i due colossi contano ad oggi.

La nuova holding segna circa 44 miliardi di euro di capitalizzazione di mercato. Da sottolineare come ad entrambe le realtà vadano ricondotti marchi storici e in grado di muovere da soli numeri notevoli.

Da FCA etichette come Fiat, Alfa Romeo, Jeep, Maserati, mentre da PSA Peugeot, Opel, Citroen e tante altre.

Importante però sul piano operativo anche il fatto che la luce verde arrivata dall’Authority lo scorso 21 dicembre resti condizionata al rispetto di condizioni che mirano a preservare la concorrenza nella divisione piccoli veicoli commerciali.

In particolare, dovrà necessariamente proseguire la cooperazione tra PSA e Toyota per quel che riguarda i piccoli veicoli commerciali, così come dovrà essere favorita l’entrata di concorrenti sul fronte riparazione e manutenzione.

Cosa cambia e cosa aspettarsi

Dopo l’accordo di fusione, Exor vedrà la sua quota salire al 14,5% e sarà quindi primo azionista.

Il board sarà composto dal presidente John Elkann, il vicepresidente Robert Pegeout, il CEO Carlos Tavarez e il resto dei membri Kevin Scott, Henri De Castries, Andrea Agnelli, Wan Ling Martello, Ann Frances Godbehere, Jacques De Saint-Exupéry, Nicolas Dufourcq e Fiona Clare Cicconi.

Proprio il CEO Carlos Tavares è apparso il più emozionato nel comunicare la fusione, che ha definito un “momento storico”:

“Oggi vi parlo con emozione e grande eccitazione, per accogliere un momento storico, che mira a proteggere i lavoratori e garantire il futuro della società, ed è frutto della grande maturità degli azionisti dei due gruppi che hanno una visione chiara dell’avvenire e hanno dimostrato di sapersi adattare alle diverse condizioni con spirito collaborativo, costruttivo e maturo”.

Con già in mano un’attuale quota di mercato del 23%, le prime pianificazioni societarie potrebbero puntare a una porzione intorno al 34% dell’intera torta automotive.

Geograficamente invece FCA andrà a spingere sugli scenari nordamericani e dell’America Latina, mentre PSA parte dalla già salda posizione europea, con un target maggiore che per Stellantis - anche se su lungo termine - sembra decisamente essere il mercato cinese.

Mentre la nuova sede della società sorgerà in Olanda e il titolo avrà triplice quotazione; sull’Euronext di Parigi, a Piazza Affari e a Wall Street.
Per il closing e l’effettiva quotazione di Stellantis a Parigi, Milano e New York si dovrà però attendere ancora qualche settimana.

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