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Ftse Mib, previsioni: prosegue trend laterale. Focus su FOMC, trimestrali e dati macro
sabato 28 gennaio 2017, di
Il Ftse Mib ha chiuso la sessione settimanale in calo del -0,77%, appesantito dall’andamento di titoli quali quelli di Intesa Sanpaolo, Yoox e Unicredit. Le azioni della banca torinese hanno mal digerito la barricata innalzata da Generali per evitare un’Ops mentre quelle dell’istituto milanese sono state oggetto di vendite a causa delle indiscrezioni riguardo la data dell’inizio dell’aumento di capitale, più vicina di quanto si aspettava il mercato.
Buona prova, invece, per FCA che ha recuperato in toto le perdite accumulate in seguito alle indagini dell’Epa negli USA grazie anche ai buoni dati trimestrali. Sul comparto bancario hanno pesato anche i conti di Ubs: la banca svizzera ha visto quasi dimezzarsi gli utili nell’arco del 2016. Infine, delude la stima preliminare trimestrale del PIL statunitense, che è salito del +1,9% deludendo così le attese del consenso.
Ftse Mib in rosso: Intesa a livelli pre-Brexit, Ucg anticipa aumento di capitale?
La settimana borsistica appena conclusa si è tinta di rosso per il Ftse Mib che ha indietreggiato del -0,77% a quota 19.329 punti. Il listino milanese è stato oggetto di volatilità a causa delle indiscrezioni riguardo il risiko di banche e assicurazioni.
La mossa di Generali per bloccare una eventuale Ops di Intesa ha fatto scattare le vendite sul titolo della banca torinese, tornato ai livelli pre Brexit. In ritirata anche Mediobanca, altro istituto coinvolto nella partita, dopo le dichiarazioni del vice-presidente di Unicredit, Fabrizio Palenzona, che hanno smentito l’eventuale interesse di piazza Gae Aulenti di cedere la quota detenuta di Mediobanca.
Rimanendo in tema Unicredit, le azioni dell’istituto lombardo sono piombate di oltre il 5% nella seduta di venerdì dopo il susseguirsi di voci riguardo l’inizio del maxi-aumento di capitale. Secondo questi rumors, l’istituto guidato da Jean-Pierre Mustier starebbe per varare la maxi-operazione già da lunedì 6 febbraio, prima della pubblicazione dei dati preconsuntivi di bilancio prevista per il 9 febbraio.
Sempre secondo queste indiscrezioni di stampa, l’operazione dovrebbe prevedere uno sconto nell’ordine del 40% per le nuove azioni dopo l’attribuzione dei diritti per l’aumento di capitale.
Ftse Mib: pesa il "no" della Consulta all’Italicum. Si riapre incertezza politica?
Sul comparto bancario hanno pesato anche altri due fattori. Il primo è l’incertezza legata al futuro politico in Italia. La bocciatura della Consulta per l’Italicum ha aperto le porte ad un ritorno alle urne per gli elettori italiani in un prossimo futuro.
Le forze politiche di opposizione, oltre che la “fronda” del Pd, hanno invocato le elezioni anticipate lasciando così incerti gli operatori di mercato in un momento particolarmente delicato per gli istituti di credito nostrani.
Altro fattore che ha inciso in parte sull’andamento dei titoli bancari sono stati i dati di bilancio 2016 di Ubs, una delle maggiori banche svizzere. L’istituto elvetico nel 2016 ha visto ridurre l’utile del 46% a causa principalmente del cattivo andamento dell’investment banking e delle gestioni patrimoniali.
Ftse Mib: PIL e ordinativi beni durevoli USA deludono
Infine, venerdì il focus si è spostato sulle proiezioni macroeconomiche degli States. Continua il momento no per il settore immobiliare che ha visto incrementare le vendite di case esistenti al di sotto delle attese così come gli ordinativi di beni durevoli del mese di dicembre.
Tuttavia, il dato che ha lasciato più perplessi i mercati è stato quello preliminare trimestrale del PIL a stelle e strisce, salito solo del +1,9% contro un’attesa del +2,2%.
Questa proiezione su base annuale diventa un +1,6%, la più bassa crescita di sempre dal 2011. In più, il contributo della bilancia commerciale alla crescita del PIL è stato il peggiore dal 2010.
In generale, sull’andamento del PIL statunitense hanno pesato i bassi prezzi del petrolio e delle materie prime nel primo trimestre ed il rafforzamento del Dollaro.
Proprio su quest’ultimo punto si è espresso recentemente Donald Trump, il quale ritiene che la valuta americana sia troppo forte per quello che serve all’economia a stelle e strisce.
Ftse Mib: Trump incontra May, USA e Uk verso ritorno a relazioni speciali
Il neo-presidente USA ha incontrato il primo ministro inglese Theresa May con la quale sembra esserci un buon feeling. Le due superpotenze sembrano in procinto di tornare ad avere "relazioni speciali" dopo l’uscita del Regno Unito dall’UE, dando così il sentore di una possibile hard Brexit per Londra.
Il feeling tra USA e Uk non sono di buon auspicio per l’UE e la Germania, dato che un eventuale asse Londra-Washington, passando per Mosca, potrebbe significare più di qualche problema per Merkel e Juncker.
Ftse Mib: focus su dati macro e riunione FOMC
La prossima settimana sarà ricca di dati macro provenienti da tutte le parti del mondo. Il focus sarà ovviamente proiettato sulle stime dei dati USA e si guarderà con attenzione alla riunione del FOMC fissata per il 31 gennaio e 1 febbraio.
Non è atteso alcun rialzo dei tassi nel prossimo meeting tuttavia gli operatori guarderanno ai toni che userà il board della Federal Reserve per capire l’aggressività nel ritmo delle prossime strette monetarie.
Ftse Mib: attenzione a trimestrali colossi USA, Deutsche Bank e Intesa
Attenzione poi al rilascio dei dati trimestrali e preconsuntivi di bilancio in uscita la prossima settimana. Sono attesi i conti di colossi come Apple, Mastercard ed Amazon negli USA mentre in Europa l’attenzione si sposterà su Deutsche Bank, Intesa, Telecom Italia e Infineon.
Ftse Mib: analisi tecnica di breve periodo
Dopo quanto visto sopra, cosa possiamo aspettarci per la prossima settimana dal Ftse Mib? Il quadro grafico di fondo dell’indice milanese è ancora positivo nel breve, medio e lungo periodo visto l’incrocio in tal senso delle medie mobili semplici. Il listino di Milano sembra essersi incanalato in una fase laterale, ben delineata dall’andamento delle bande di Bollinger.
Quota 19.800 punti resta la resistenza da abbattere ed il doppio massimo creatosi su tale area sembra lasciare indizi per un possibile storno dell’indice. Il supporto psicologico della media mobile di breve termine in area 19.400 punti circa non ha tenuto, il che suggerisce un appoggio sulla banda inferiore di Bollinger a 19.200 punti.
La mancata tenuta di questo livello aprirebbe ad uno scenario di discesa fino a 19.000 punti e delineerebbe il target di 18.500 punti suggerito dal doppio massimo di cui si parlava prima. In realtà, per avviare questa fase di discesa servirebbe la mancata tenuta della soglia psicologica di 19.000 punti anche se gli indicatori tecnici per il momento non lasciano pensare a ribassi o rialzi notevoli.
Il RSI sta smaltendo la lunga fase di ipercomprato, portandosi su valori di neutralità in linea con l’andamento degli ultimi giorni del Ftse Mib. Anche il MACD si trova in una fase di “digestione” rialzista, pur se al momento non segnala particolari scossoni dell’indice.
In linea generale sembrerebbe che il trend neutrale potrebbe proseguire anche la prossima settimana, probabilmente comunque testando i valori di supporto elencati prima.
