Forze Armate e Polizia, nuovo riordino e più diritti: il programma del Movimento 5 Stelle

Simone Micocci

9 Maggio 2017 - 09:17

Forze Armate: il Movimento 5 Stelle vota il programma Difesa con il quale si presenterà alle prossime elezioni politiche. Più diritti per i militari, nuova ottimizzazione delle risorse: ecco le novità e i punti di discussione.

Forze Armate e Polizia, nuovo riordino e più diritti: il programma del Movimento 5 Stelle

Forze Armate e Polizia: si avvicina la votazione del programma Difesa con il quale il Movimento 5 Stelle si presenterà alle prossime elezioni politiche.

Nuovo riordino delle carriere, più diritti per il personale militare e taglio di stipendio per la “casta”: questi i punti focali del programma Difesa del Movimento 5 Stelle che la prossima settimana sarà sottoposto alla votazione degli iscritti.

Un altro aspetto riguarda l’acquisto degli F-35 prospettato sotto il Governo Renzi ma che non si è mai concretizzato. La domanda che Grillo pone ai suoi iscritti è se sia giusto oppure no “disincentivare l’acquisto di strumenti prettamente offensivi (come appunto gli F-35) così da destinare le risorse su altri ambiti della sicurezza nazionale, come quello della Cyber security e del comparto Intelligence”.

Meno armi e più Intelligence, ma anche meno ufficiali e più personale militare sul territorio; insomma i punti del programma del Movimento 5 Stelle che saranno votati la prossima settimana puntano ad una redistribuzione ed ottimizzazione delle risorse a disposizione.

Ma cosa prevede nel dettaglio il progetto di riforma delle Forze Armate promosso dal Movimento 5 Stelle? Ecco un’analisi dei punti focali del programma i quali, ricordiamo, devono essere ancora approvati dagli iscritti al Movimento.

Movimento 5 Stelle contro il riordino delle carriere: troppi favori per gli ufficiali

Nel programma Difesa del Movimento 5 Stelle c’è un punto definito “ottimizzazione delle risorse” nel quale sono indicati i criteri per un nuovo riordino delle carriere.

Secondo il M5S, infatti, il progetto promosso dal Governo Renzi e attualmente in esame in Parlamento per il parere delle commissioni contiene troppe norme in favore del personale di ruolo ufficiali, come quella che ne agevola la progressione di carriera facendoli diventare da maggiori a dirigenti.

Il Ministro della Difesa Pinotti si è difeso dicendo che in realtà nel riordino delle carriere non ci sono né vantaggi riservati agli ufficiali né un’esplosione del numero di dirigenti militari. “Gli organici rimangono quelli previsti dalla legge 244/2012”, ha dichiarato la Pinotti, parole che non sono bastate per impedire al Movimento 5 Stelle di presentare una nuova proposta di riordino.

Proposta fondata sulla “riduzione progressiva del numero degli ufficiali più alti in grado” così da favorire un aumento del personale militare adibito alla tutela dei territori e della sicurezza dei cittadini.

Programma Movimento 5 Stelle: taglio dei costi

Non è solo la casta politica a suscitare l’interesse del Movimento 5 Stelle, ma anche quella militare. Come possiamo leggere dal post pubblicato sul Blog di Grillo firmato Toni De Marchi, giornalista esperto in tematiche militari, “quella delle Forze Armate è una delle caste più organizzate e più potenti, ma anche più invisibili”.

I numeri della spesa pubblica destinata al personale della Difesa, d’altronde, parlano chiaro: più del 70% delle risorse a disposizione viene destinato agli stipendi delle Forze Armate e ciò comporta l’impossibilità di acquistare nuovi equipaggiamenti e di migliorare l’efficienza complessiva delle Forze Armate.

Il Movimento 5 Stelle comunque ha precisato che è “fuori da ogni logica” definire tutti i militari come “una casta”. Il sistema di privilegi presente nelle Forze Armate, infatti, non riguarda i militari in sé quanto gli alti comandanti.

Al contrario, per il M5S non si può puntare il dito contro coloro che ogni giorno “impiegano risorse, impegno ed energie in difesa del Paese e della nostra sicurezza”, coloro che sono le “prime vittime di queste sacche di potere che internamente continuano a comprimere la base”.

Ecco perché con il Movimento 5 Stelle al Governo si punterà ad una valorizzazione, anche economica, del personale delle Forze Armate, una professione che merita di essere guardata “con rispetto e dignità”.

Programma Movimento 5 Stelle: più diritti per il personale militare

In quest’ottica è molto importante tutelare i diritti del personale militare italiano. Ad esempio, bisogna coprire al più presto una delle più gravi mancanze per le Forze Armate: l’assenza di un vero e proprio strumento di rappresentanza.

Con “diritti militari si intende il migliorare e adeguare automaticamente leggi e regole” si legge sul post firmato da Salvatore Rullo (Presidente dell’Associazione Solidarietà Diritto e Progresso) e pubblicato sul Blog di Grillo. Questo mette in risalto l’importanza di liberare i militari dai “regolamenti interni, dalle interpretazioni motivate dal servizio e dalle esigenze del servizio”.

Adesso gli iscritti al Movimento 5 Stelle dovranno rispondere al quesito riguardante l’equiparazione dei diritti del personale militare a quelli operanti negli altri settori civili, ma non solo.

Tutte le proposte del M5S infatti saranno votate dagli iscritti e solo allora ne sapremo di più su quale sarà il programma dettagliato sulla riforma della Difesa con il quale il Movimento si presenterà alle prossime elezioni politiche.

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