Forex, rublo russo giù con petrolio: importante rottura su USD/RUB

Matteo Bienna

3 Novembre 2016 - 10:31

Il rublo russo si svaluta nei confronti del dollaro nonostante i giorni difficili della valuta americana: arriva con il crollo del petrolio un importante segnale su USD/RUB.

Forex, rublo russo giù con petrolio: importante rottura su USD/RUB

Il cambio dollaro USA-rublo russo si mantiene su quota 63,5 dopo l’importante sprint messo in piedi durante la giornata di ieri.

Il recente crollo nel prezzo del petrolio è in assoluto la prima causa del movimento del cambio, che ha accelarato il proprio rialzo con la valuta russa che segue di pari passo l’andamento dell’oro nero.

La recente svalutazione del dollaro, a causa dell’incertezza sull’esito delle elezioni USA e nonostante la riunione Fed di ieri, non sembra quindi coinvolgere il cambio USD/RUB, che arriva ad un importante segnale di analisi tecnica decisamente rialzista.

Dopo aver visto le recenti evoluzioni del cambio dollaro-yen, analizziamo ora l’importante novità di dollaro-rublo avvenuta con la giornata di ieri.

Forex: rublo russo, petrolio e analisi tecnica: svolta rialzista per USD/RUB?

Il cambio dollaro USA-rublo russo si differenzia dalla maggior parte dei cross sul Forex e, in una settimana nella quale la valuta americana perde terreno su molti fronti, riesce ad offrire un importante segnale rialzista.

Il crollo nel prezzo del petrolio, arrivato oggi ad una sosta a quota $45 a barile, ha pesato finora più dell’incertezza legata alle elezioni americane e più di una riunione Fed che sembra non aver giovato granché al biglietto verde.

In attesa di importanti dati che riguardano l’economia russa di ottobre, senza dimenticare i Non Farm Payrolls di domani, il cambio USD/RUB rompe un canale orizzontale e un’importante trendline di medio periodo, il tutto durante la giornata di ieri.

Come osservabile dal seguente grafico D1, la rottura della trendline e della figura di accumulazione sono avvenute contemporaneamente:

Il range di prezzo compreso tra 61,8 e 63,3 aveva tenuto al suo interno la quotazione per tutto il mese di ottobre, con due tentativi di rottura rialzista tentati e falliti.

Con l’inizio di novembre è arrivato il terzo, che ha portato dollaro-rublo a segnare il massimo da agosto ma soprattutto ad uscire dalla fascia orizzontale e a rompere la trendline in rosso, che contiene i movimenti di rialzo del cambio dallo scorso marzo.

Dal punto di vista dell’analisi tecnica questo rappresenta un segnale dal grande potenziale rialzista, per quanto i Non Farm Payrolls di domani e le elezioni USA di martedì suggeriscano cautela.

La rottura potrebbe infatti risolversi in un falso breakout se la quotazione dovesse rientrare all’interno della zona lasciata nelle prossime ore, fattore che dipenderà in maniera vincolante anche dal prezzo del petrolio.

Tuttavia una rottura che dovesse trovare conferma nel tempo aprirebbe scenari rialzisti molto interessanti per USD/RUB.

Come sottolineato dai ritracciamenti di Fibonacci in figura, anche solo un raggiungimento del 23.6 porterebbe il cambio vicino ai massimi di aprile a quota 67,2, per non parlare dei target successivi, nel ritracciamento del trend ribassista di inizio anno, che hanno origini ancora più alte.

Un ulteriore segnale è infine mostrato dall’oscillatore MACD, che è in procinto di tornare nel range dei numeri positivi, frequentato davvero con poca convinzione durante il corso del 2016.

Se il tempo dovesse quindi dare conferma all’importante segnale di ieri si potrebbe trattare dell’inizio di un nuovo trend per il cambio dollaro-rublo, anche se l’imminenza dei prossimi eventi rischia di ribaltare tutte le carte messe sul tavolo dall’analisi tecnica.

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