Sembra proprio che il capo della Banca Centrale Europea Mario Draghi, aveva ragione: l’eurozona sta davvero vedendo segni di miglioramento.
Se ricordate, in occasione della decisione sui tassi all’inizio di questo mese, Draghi ha detto che l’economia sarebbe lentamente "rinsavita" quest’anno, sostenendo che i mercati iniziavano a stabilizzarsi. Poteva sembrare una stupidata per alcuni, visto che l’eurozona è entrata in recessione tecnica nel terzo trimestre del 2012 e dovrebbe aver subito una contrazione ancora maggiore nel quarto trimestre. Ma a quanto pare, c’è della verità nelle parole di Draghi.
Secondo l’Indice flash PMI dell’Eurozona rilasciato all’inizio della scorsa settimana, il tasso di contrazione della regione sta davvero rallentando. Infatti, Markit, l’istituzione che pubblica le relazioni PMI, ritiene che lo scivolone della regione dovrebbe finalmente giungere al termine nella prima metà del 2013. C’è ancora speranza per la zona euro.
L’indice PMI manifatturiero ha superato le aspettative nel mese di Gennaio, salendo da 46.1 a 47.5, lasciando nella polvere la previsione di consenso a 46.6. Allo stesso modo, il PMI dei servizi ha registrato una performance più forte del previsto. L’indice è salito da 47,8 a 48,3, battendo la sua previsione di consenso di 48,1.
Il contagio positivo di Draghi
La Germania ha aperto la strada, continuando a mostrare forza durante la recessione; il suo settore privato è cresciuto al ritmo più veloce in un anno. Nel frattempo, la Francia, la seconda economia della regione, ha visto crollare il suo indice composito al suo livello più basso dal 2009, ma fortunatamente le sue perdite sono state compensate da ampi guadagni nelle economie periferiche. Sembra che il "contagio positivo" di cui Draghi ha parlato sta iniziando ad avere effetto.
Tuttavia, non si può ancora dire di essere "fuori pericolo". Prima di tutto, la crescita del Pil dovrebbe essere piatta per il primo trimestre del 2013. Gli esperti non contano proprio su una ripresa rapida e robusta, con elevati tassi di crescita quest’anno; piuttosto si aspettano un ritmo di crescita moderato.
In secondo luogo, è stato osservato che i recenti miglioramenti economici a cui abbiamo assistito sono stati principalmente trainati dalle esportazioni. Ovviamente, questa non è necessariamente una cosa negativa. Tuttavia, sarebbe molto più confortante vedere una ripresa della regione alimentata da una forte domanda interna, piuttosto che vedere la sua performance economica fortemente dipendente dai suoi partner commerciali.
Prospettive per l’eurozona e l’euro
Nel complesso, il fatto che questi indici PMI sono risultati migliori del previsto, suggerisce che potremmo avere altre sorprese positive in serbo per noi nei mesi a venire. Inoltre, altri indicatori (come ad esempio, la fiducia delle imprese e i rapporti sui nuovi ordini) suggeriscono ulteriori miglioramenti per i prossimi mesi.
Dal punto di vista tecnico, sembra che la coppia EUR / USD abbia ancora spazio per salire. Come si può vedere dal grafico giornaliero, la coppia ha formato maggiori massimi e minimi, suggerendo ulteriori guadagni.
Se l’eurozona riuscirà a mettere insieme alcuni mesi di forti rapporti economici, forse potrà permettere alla coppia di raggiungere i 1.4000, un livello non più raggiunto dal 2011.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Babypips |
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