Nessun cambiamento nella politica monetaria delle tre banche centrali Fed, BOJ e RBNZ, che non hanno modificato i tassi d’interesse, sorprendendo in alcuni casi gli investitori. Brusca la reazione per JPY e NZD.
Nella notte e durante la giornata di ieri le tre banche centrali, in ordine Fed, RBNZ e BOJ, hanno preso le decisioni sulla politica monetaria da attuare nei rispettivi Paesi, ma nessun cambiamento è avvenuto e i tassi d’interesse rimangono invariati.
Per cominciare la Fed non ha sorpreso i mercati lasciando i propri tassi nel range dello 0,25-0,50% e rimanendo in linea con le aspettative, con un voto unanime a favore del mantenimento di questo livello. Il discorso, comunque, è stato più conservativo delle aspettative ed ha sparso qualche dubbio tra gli investitori sull’effettiva volontà da parte della Banca Centrale di voler continuare con il processo di normalizzazione dei tassi d’interesse.
Nonostante questo una manovra nel mese di Giugno non è ancora totalmente da escludere.
Situazione simile in Nuova Zelanda, con la RBNZ che ha lasciato invariato il tasso al livello 2,25% contro ogni aspettativa, ma le dichiarazioni dei portavoce suggeriscono che un probabile intervento per portare l’inflazione verso il range desiderato dalla Banca potrebbe essere fatto nel mese di Giugno.
Altri elementi a favore di un intervento sui tassi nel breve termine, secondo la RBNZ, riguardano le deteriorate prospettive di crescita, soprattutto di mercati come quello Cinese, ma anche dei mercati finanziari globali, un’inflazione che rimane ancora troppo bassa, limitata in particolar modo dai bassi prezzi del petrolio e dalle altre commodities da importare ed infine il tasso di cambio che continua ad essere fin troppo alto, considerando i bassi prezzi di esportazione del Paese.
Considerando infine il Giappone, anche la BOJ nella notte ha deciso di mantenere il tasso sullo stesso livello di -0,10%, deludendo in un certo senso gli operatori, che si aspettavano un intervento deciso da parte della Banca Centrale.
Nonostante i portavoce abbiano dichiarato che se ce ne fosse la necessità gli interventi di politica monetaria potrebbero essere messi in atto su tutte e 3 le variabili fondamentali (quantità, qualità e tasso d’interesse), il mercato ha reagito bruscamente, facendo apprezzare bruscamente lo Yen.
Se da una parte il cambio EUR/USD, dopo un lieve spike di questa mattina, al momento scambia quasi flat a +0,17%, dall’altra NZD/USD e USD/JPY hanno reagito in modo marcato, scambiando rispettivamente a +1,47% (a 0,6934) e -2,21% (attualmente a 108,9825) e facendo in un certo senso intendere che le manovre hanno preso di sorpresa gli investitori, che pensavano di vedere un comportamento diverso da parte delle Banche Centrali.
Passata la bufera di queste ore e dopo che il mercato avrà metabolizzato le non-mosse di politica monetaria si potranno osservare le reali price actions dei cross per la giornata che comunque molto probabilmente, almeno per la seduta odierna, non invertiranno tendenza.
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