Euro, settimana articolata con il dollaro tra Non Farm Payrolls e referendum in Italia. Sarà NO?
L’Euro, dopo aver rallentato la sua ascesa sul dollaro vista nella prima parte del 2016, ha poi definitivamente invertito la corsa e negli ultimi mesi, scivolando sempre di più nei confronti moneta d’oltreoceano.
Una tendenza maggiormente riscontrata nell’ultimo periodo e nel già difficile rapporto tra dollaro ed euro, si prospetta una settimana delicata, che si aprirà con il discorso del governatore della BCE Mario Draghi, ma che avrà i risvolti più interessanti nella sua parte finale con i dati "Non Farm Payrolls", che evidenzieranno la situazione dell’occupazione negli USA.
I dati che fungeranno anche da preambolo alla riunione Fed del 14 dicembre, probabilmente spingeranno ancora la moneta unica verso la strada del pareggio contro il dollaro, sono più che plausibili dei rimbalzi tecnici long, ma sembra essere più che percorribile il rapporto di cambio 1 a 1 e per altri, oltremodo, un futuro non lontanissimo sotto la pari.
La complessa relazione della coppia valutaria, dominata in gran parte da colossi bancari e politiche economiche e sociali di scala mondiale, sembra poter subire importanti ripercussioni anche dal referendum costituzionale nostrano.
Secondo i rumors, quello che accadrà il prossimo 4 dicembre con il referendum costituzionale italiano sarà di grande influenza sul rapporto tra euro e dollaro, soprattutto se dovesse avere la meglio il fronte del "no" in tal circostanza, secondo molti, aumenterebbero le nubi e le incertezze sul futuro della moneta unica, probabilmente indotte dal clima di instabilità politica italiana che ne verrebbe e questo potrebbe spingere il cross Eur-Usd ulteriormente verso il basso.
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