Nonostante il rally sull’euro sostenuto dall’aumento dei rendimenti obbligazionari sui titoli europei, rimane preferibile vendere piuttosto che comprare euro. Ecco perché.
Per la prima volta in quattro giorni di scambi, l’euro è salito contro il dollaro USA dopo che la Grecia è riuscita a rimborsare i 750 milioni di euro del prestito del FMI.
Ma non è stato l’unico motivo per cui gli investitori hanno trovato un motivo per far salire la moneta unica.
I dati degli Stati Uniti sul mercato del lavoro hanno sorpreso al ribasso, i membri della Federal Reserve hanno sollevato dei dubbi circa i tempi per il rialzo dei tassi di interesse e i rendimenti obbligazionari europei hanno continuato a salire ad un ritmo più veloce rispetto ai tassi statunitensi.
Nonostante ci siano molte ragioni per spiegare il rally di martedì, nessuna di esse modifica il rischio nel breve termine di detenere euro.
E per questo motivo che si ritiene che il cambio euro-dollaro EUR/USD rimane un’occasione migliore di vendita piuttosto che un’occasione di un acquisto.
La Grecia ha dovuto attingere dale riserve e drenare i fondi di emergenza per far fronte al pagamento al FMI e, secondo il ministro delle Finanze Varoufakis, il Paese ha al massimo 2 settimane di cassa rimaste per effettuare i pagamenti.
In realtà, la Grecia ha dovuto sfruttare le riserve del FMI per effettuare la prima di una serie di importanti pagamenti dovuti ai creditori nei prossimi mesi. Tra oggi e giugno, il paese dovrà restituire 1,5 miliardi di euro, il che significa che i problemi di liquidità non faranno altro che peggiorare.
La Grecia e la problematica sul debito resteranno al centro dell’attenzione, creando non pochi problemi per l’euro.
I dati statunitensi sul lavoro si sono mostrati più deboli del previsto, con la relazione pubblicata martedì sul numero di nuovi posti di lavoro.
I commenti del membro della Federal Reserve Dudley sono stati coerenti alle linee dovish che ben conosciamo.
L’aumento dello spread tra i rendimenti dei titoli dell’Eurozona e quelli degli Stati Uniti della zona euro è stato l’unico fattore che ha spinto il rally sul cambio euro-dollaro EUR/USD ma data ìl’incertezza che si prospetta per l’Europa e la certezza di un aumento dei tassi di interesse della Fed quest’anno, lo spread tornerà favore del dollaro USA.
Oggi verranno pubblicati i PIL trimestrali nell’Eurozona e l’indice delle vendite al dettaglio degli Stati Uniti; market mover determinanti per il trading sul cambio euro-dollaro.
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Ma in un periodo di tempo più lungo, la fugacità dei driver positivi sull’euro di martedì e la resistenza tecnica creata dalla convergenza sul ritracciamento di Fibonacci al 61.8% sul record massimo e minimo e la SMA a 100 giorni proprio al di sopra dei livelli attuali mostrano che l’euro-dollaro EUR/USD avrà davanti a sé molte difficoltà nell’esterndere i suoi guadagni.
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