Eurogruppo: passi avanti verso un’intesa che possa sbloccare i 7,2 miliardi di euro di aiuti in cambio di riforme. La Grecia rispetta gli impegni e paga la rata al FMI.
Finora Tsipras è riuscito a rispettare tutti gli impegni e la Grecia ha pagato con un giorno di anticipo la rata al Fondo monetario internazionale di 750 milioni di euro.
La rata scadeva il 12 maggio.
Il ministro greco Varoufakis ha annunciato la svolta prima dell’inizio dei lavori dell’Eurogruppo dichiarando:
La Grecia rispetterà sempre le sue obbligazioni verso i creditori.
A giugno scadono altri 1,5 miliardi di prestiti avuto dal Fondo monetario internazionale, mentre tra luglio e agosto vanno restituiti circa 3 miliardi alla BCE.
Nessun accordo nella riunione di lunedì dell’Eurogruppo ma l’intenzione del governo greco di accelerare per arrivare ad un accordo c’è. Si vuole avere una conclusione positiva con un piano di riforme.
Nel Comunicato dell’Eurogruppo si dichiara:
Ci sono progressi ma ci vogliono ancora sforzi. L’Eurogruppo ha esaminato la situazione del negoziato in corso fra il governo greco e le istituzioni (Ue, Fmi, Bce, Efsf) e ha accolto con favore i progressi già realizzati ma ci vogliono ancora sforzi.
Il Brussels Group sembra proprio non fidarsi delle intenzioni del Governo greco e sta preparando un ultimatum da presentare a Tsipras a fine maggio; si tratterebbe di un’offerta “prendere o lasciare”. Dovrebbe essere presentata negli ultimi giorni utili per sbloccare gli aiuti, ovvero a fine giugno, quando scade il programma ed anche la possibilità di avere i 7,2 miliardi di euro ancora disponibili.
Grecia: referendum sull’austerity in arrivo?
I media hanno diffuso note molto mirate su un possibile referendum sull’austerity per il popolo greco e sembra che interessi anche al ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, che ha dichiarato:
Se il Governo greco vuole fare un referendum, faccia una consultazione, magari potrebbe essere la misura giusta a lasciar decidere i greci se sono pronti ad accettare ciò che è necessario o se vogliono altro. La decisione sta alla Grecia.
Grecia: in arrivo un possibile accordo contro il programma elettorale del 25 gennaio?
Un’intesa di questa natura non solo dovrebbe essere ratificata dal parlamento greco ma anche dalla popolazione attraverso un referendum; una consultazione popolare che diventerebbe inevitabilmente una sorta di referendum anche contro o a favore dell’Ue e dell’euro.
I negoziati hanno avuto un’accelerazione nelle ultime settimane e in particolare da quando gli interlocutori del Brussels Group sono cambiati in seguito al rimpasto dei negoziatori di Tsipras.
Naturalmente gli ostacoli restano numerosi: uno su tutti, le trattative si svolgono a Bruxelles e non ad Atene e questo rallenta il lavoro di verifica dei dati dei ministeri. Il Governo greco non vuole toccare le pensioni e nemmeno aumentare l’Iva. Sui negoziati pesa un’incertezza per la crisi di liquidità.
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