Tsipras decide per un rimpasto dei negoziatori che dialogano con i creditori europei. Ruolo ridimensionato per Varoufakis, il nuovo responsabile è il ministro Tsakalotos. Un accordo è vicino?
Da Atene è arrivato il via libera al rimpasto dei negoziatori a livello politico con i creditori internazionali, ovvero con il "Brussels group".
Il nuovo team è stato deciso in una riunione presieduta personalmente dal premier Tsipras, il quale ha comunque riconfermato l’incarico al ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, il cui ruolo però sarebbe stato ridimensionato.
Alex Tsipras ha deciso di affidare il coordinamento di questo team politico e l’incarico di responsabile per le trattative a Efklidis Tsakalotos, cinquantacinque anni, ministro degli Esteri aggiunto e responsabile dei rapporti economici internazionali.
A Varoufakis rimane il ruolo di supervisore ed allo stesso tempo Tsipras gli conferma la propria fiducia, ma sembra che il ruolo di Tsakalotos d’ora in poi sarà potenziato nel tempo con maggiori responsabilità.
Efklidis Tsakalotos ha studiato economia a Eton, in Gran Bretagna, e ha insegnato per quattro anni all’università del Kent.
Da sempre ha mostrato un basso profilo a livello politico. Parla greco con accento inglese e veste in modo molto semplice ed è solito autodefinirsi “un economista eterodosso”.
Ha accompagnato Varoufakis in molti incontri a livello internazionale rimanendo quasi sempre in secondo piano.
È chiaro che, con il potenziamento del ruolo di Tsakalotos, Alexis Tsipras prova a superare l’impasse delle trattative, sgombrando il campo da possibili tensioni personali.
L’obiettivo di Tsipras è quello di riuscire ad arrivare ad un accordo per l’11 maggio. Al prossimo Eurogruppo la Grecia sarà sempre rappresentato da Varoufakis e bisognerà poi vedere se, oltre ai toni, ci saranno dei cambiamenti a livello di contenuti da tutte e due le parti.
Il vicepresidente della Banca Centrale Europea Vitor Constancio, sul rimpasto del gruppo dei negoziatori ha dichiarato:
Non ho familiarità con questo cambio di negoziatori, ma sono fiducioso che un accordo con la Grecia ci sarà.
La dichiarazione di Constancio è importante perché fa intendere che la BCE forse non ha fatto pressione per sostituire Varoufakis. Si ricorda che sono stati i vari ministri delle finanze a fare dichiarazioni che hanno indotto Tsipras a fare questi cambiamenti.
I tecnici della ex Troika (Bce, Ue, Fmi), ribattezzata "Brussels group" per non irritare i greci e con in più i rappresentanti del fondo salva-stati ESM, hanno tenuto una teleconferenza con i tecnici della Grecia e mercoledì è previsto un incontro a Bruxelles.
Tsipras ha richiesto telefonicamente alla cancelliera tedesca Angela Merkel un vertice UE d’emergenza e sarebbe pronto a rinunciare ad una serie di promesse fatte ai suoi elettori, come l’aumento del salario minimo e l’ampliamento dei diritti dei lavoratori che sono stati ridotti per i piani di austerity già attivati.
Il governo greco, secondo notizie riferite dai media locali di Atene, è impegnato a valutare proposte di riforme alternative sulle pensioni, tassa sugli alberghi di lusso e congelamento delle riforme del lavoro almeno per alcuni mesi.
Le istituzioni che rappresentano i creditori di Atene chiedono un ulteriore taglio delle pensioni e a quanto pare proprio sulla prima casa ne chiedono la vendita all’asta quando questa è di proprietà di quei cittadini indebitati con lo Stato. Fino ad ora il governo greco ha sempre risposto che si tratta di temi sui quali non è possibile trattare.
Non pare che la decisione di affiancare Tsakalotos a Varoufakis sia stata presa con il consenso del partito. Questa scelta del governo greco voluta da Tsipras per poter arrivare a un compromesso con i creditori non pare che stia nella logica dei bisogni reali del Paese.
Secondo l’ultima indagine demoscopica realizzata per conto del settimanale “To Vima”, Syriza manterrebbe un vantaggio di quindici punti sul centrodestra nelle intenzioni di voti dei greci. Allo stesso tempo però più del 70% degli intervistati chiede che si raggiunga un accordo e che si rimanga quindi nell’Euro.
Per Tsipras, a quanto pare, non è cambiato niente a livello di consenso. Quindi deve comunque far decollare l’economia e governare il paese che sta male grazie all’austerità, ma nell’insieme non deve rompere rompere con l’Europa.
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