Sterlina e dollaro protagonisti nel mercato del Forex: pesano i provvedimenti di Trump e la sentenza della Corte Costituzionale inglese.
Secondo Steven Mnuchin, candidato a segretario del Tesoro americano, un dollaro forte potrebbe comportare nel breve termine un effetto negativo per l’economia degli Stati Uniti.
Già dall’inizio della nuova ottava il dollaro ha subito un deprezzamento, dovuto principalmente alle parole pronunciate dal nuovo presidente americano che ha insistito sulle misure di protezionismo allo slogan di "American First", sia in politica interna sia in quella estera.
Inoltre, Trump ha firmato il primo decreto che ritira gli Stati Uniti dal trattato di libero scambio transpacifico (TPP), avvertendo che introdurrà altre misure protezionistiche con maggiori “dazi doganali” sulle merci che arrivano dall’estero.
In questo contesto il Dollar Index, l’indice che misura il valore del biglietto verde rispetto al paniere delle altre principali valute, è scivolato ai minimi da sei settimane.
Oggi, l’attenzione dei mercati è rivolta alla sentenza della Corte Suprema del Regno Unito, con cui si è deciso che il Parlamento (e non i ministri) ad avere l’autorità legale per approvare l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea (UE).
Nonostante la decisione respinga il ricorso del primo ministro Theresa May, non può fermare il processo britannico di uscita dalla zona Euro. Anche se le indicazioni portate avanti dal governo May dovranno ottenere l’approvazione del Parlamento, non sarà un grosso problema in quanto già nel mese di dicembre i legislatori hanno espresso il loro sostegno al capo del governo in questa materia.
Tuttavia, in questo caso il primo ministro dovrà presentare un piano di uscita in forma di una proposta di legge. Considerato il fatto che il piano è stato presentato già la scorsa settimana, anche la questione non sarà un ostacolo. Per quanto riguarda il possibile effetto dei risultati sulla sterlina, dovrebbe essere moderatamente positivo.
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