E’ ancora possibile fare previsioni sul Dollaro? Fare trading sul Dollaro USA (USD) nel mercato Forex diventa sempre più difficile, la valuta Statunitense diventa ogni giorno più imprevedibile, in trappola tra elezioni presidenziali alle porte ed effetti del quantitative easing 3.
In un contesto complicato, come lo è quello dell’economia globale in questo momento, prevedere come il Dollaro possa reagire ai fondamentali giornalieri diventa un compito impossibile, così chiedendo ad un trader che opera nel mercato come pensa che il dollaro reagirà ad una notizia positiva riguardo all’economia, la sua risposta sarà: uno sguardo fisso, perso nel vuoto.
Dollaro USA: l’imprevedibile
Proprio quando il mercato forex aveva trovato una maniera per gestire le altisonanti questioni relative all’Euro, ecco che una nuova ondata di confusione rivoluziona nuovamente tutto. Dopo essere sfuggito alle previsioni riguardo all’indebolimento a seguito dell’intervento della Federal Reserve con il Quantitative Easing 3, il Dollaro USA ha appena guadagnato il podio nella classifica delle valute più difficili da prevedere.
Dollaro e Quantitative Easing: una relazione complicata
Dai vertici della JPMorgan di Londra fanno sapere: "dal lancio del QE3 la speculazione è passata dall’Euro al Dollaro, ma non funziona come atteso - gli investimenti non rispondono alle aspettative".
Anziché essere indebolito, il Dollaro ha ricevuto grande sostegno da tutti gli investitori in cerca di rifugio dalle preoccupanti prospettive di rallentamento economico che hanno segnato il terzo trimestre dell’economia mondiale.
Questo elemento rende sempre più difficile stabilire quali possano essere gli elementi che influenzeranno o faranno muovere il dollaro in un giorno specifico; come già annunciato tempo fa, l’analisi fondamentale si fa ogni giorno più difficile.
Come fare trading sul Dollaro?
Come fare trading sull’USD? E’ questa la la domanda sempre più ricorrente al giorno d’oggi, tanto tra i retail trader, quanto tra le banche che cercano di stabilire o prevedere come il Dollaro reagirà ai fondamentali giornalieri.
Negli ultimi anni il dollaro ha mostrato segni di indebolimento nei momenti più positivi per l’economia statunitense, questo perché l’USD è usato come valuta di finanziamento da moltissimi investitori: quando il "risk appetite" (la propensione al rischio) aumenta, allora gli investitori lasciano il Dollaro, e viceversa.
QE3: il rovescio dei fondamentali
Dopo che il "chairman" Ben Bernanke ha sparato un bazooka da 40 miliardi di dollari al mese, attivo fino al pieno rilancio dell’economia USA, la maggior parte delle analisi prevedeva che buone notizie dagli indicatori economici statunitensi avrebbero rafforzato il dollaro perché se l’economia tende al miglioramento, si avvicina (teoricamente) la fine del QE3.
Lo scorso venerdì, i dati sul prodotto interno lordo hanno riportato una lettura superiore alle aspettative: l’economia statunitense è cresciuta più del previsto nel terzo trimestre e, infatti, il dollaro ha reagito positivamente crescendo contro le altre valute. Ma secondo molti analisti la crescita del USD è stata più che altro dovuta ai nervosismi e alle preoccupazioni riguardo alla crescita economica globale.
A questo punto il Dollaro è intrappolato nella linea di guerra tra QE3 e prospettive negative per l’economia globale. Secondo i vertici forex di Citigroup, infatti, la reazione dei mercati è stata più che altro dovuta al contesto di avversione al rischio sulle altre valute e non ai dati sul PIL statunitense.
Forex Trading: frustrazioni da major
I trader sul mercato forex paragonano l’attuale sensazione di frustrazione nei confronti del dollaro a quella provata con l’euro all’inizio dell’anno.
Dopo l’annuncio del QE3 a settembre, alcuni speculatori hanno cominciato a "shortare" il dollaro, ma il problema maggiore è che gli investitori top alle divisioni forex delle banche di investimento cominciano a mostrare il loro dissenso. Proprio come la crisi dell’Euro ha reso difficile stabilire come fare trading sull’Euro, gli investitori adesso stanno cominciando ad evitare il dollaro.
I capi delle divisioni FX e i maggiori traders sostengono che gli hedge fund stiano perdendo interesse nei confronti degli scambi valutari, preferendo sempre di più il trading sui tassi di interesse e le azioni ordinarie.
Se il Dollaro non risponde...
Secondo le banche di investimento, i volumi scambiati stanno diminuendo, ragion per cui molti broker stanno attivando offerte per i propri clienti. Non è un problema da poco in un mercato rappresentato per circa l’86% dal Dollaro USA. EBS (piattaforma posseduta da Icap) ha registrato un calo nei volumi scambiati a settembre pari al 39% rispetto all’anno precedente.
Ultimamente gli hedge fund hanno mostrato particolare interesse nei confronti del cambio dollaro/yen, soprattutto in attesa che la Bank of Japan ampliasse il suo programma di acquisto titoli; nell’ultimo mese l’USD è cresciuto più del 3% contro lo Yen (JPY).
Obama o Romney: chi è il più dollaro-positivo?
C’è poi un’altra fetta di trader che attende le elezioni presidenziali degli Stati Uniti, sperando che queste possano riportare un po’ di ordine sui mercati. C’è chi ha reagito agli ultimi dati economici dagli Stati Uniti nella convinzione che letture più forti del previsto possano favorire la rielezione di Obama. Secondo altri, invece, la vittoria di Romney sarebbe più dollaro-positiva perché il candidato repubblicano si è espresso contrario all’allentamento della politica monetaria e perché le sue proposte fiscali potrebbero far ripartire i guadagni sui mercati valutari.
Trader a braccia conserte sul Dollaro
Tuttavia, la maggior parte dei trader sceglie l’opzione di non aggiungere altre variabili ad un mix già fin troppo incerto.
Il mercato forex sta cercando di mettere insieme i pezzi di un puzzle confuso a ridosso delle elezioni presidenziali il cui esito è del tutto incerto. Da qui a breve molti trader decideranno di non fare nulla rimanendo a braccia conserte e a guardare, in attesa che la situazione torni ad essere, almeno in parte, definita.
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