Sia il FMI (Fondo Monetario Internazionale) che l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) hanno appena annunciato di aspettarsi una crescita più debole in Cina quest’anno. Il FMI prevede che l’economia cinese si espanderà di solo il 7,75% nel 2013, in calo rispetto alla stima di crescita dell’8% prevista un paio di mesi fa.
Intanto, l’OCSE ha abbassato le sue previsioni di crescita del PIL 2013 dall’8,5% al 7,8% appena. Altre istituzioni finanziarie private, come la Bank of America e Standard Chartered, hanno anche ridotto le loro stime per la crescita cinese.
Quali sono le ragioni principali che stanno dietro questi downgrade?
Rapida espansione del credito
Secondo la dichiarazione rilasciata dal Fondo monetario internazionale, la rapida espansione del credito in Cina è allarmante in quanto le condizioni di prestito sono inefficienti.
In linea con questo, l’agenzia di rating Fitch ha recentemente pubblicato un avviso relativo all’insorgere del "sistema bancario ombra" in Cina, in cui la crescente quantità di credito emesso da istituti di credito non bancari ha come conseguenza una minore trasparenza nel settore finanziario.
La scarsa trasparenza e il maggiore rischio di default potrebbero mettere il governo centrale cinese in grave pericolo.
Problemi economici strutturali
Il FMI ha inoltre sottolineato le ripercussioni negative della disparità di reddito e di un modello di crescita guidato dagli investimenti. L’istituto ha avvertito che la maggior parte degli investimenti sono stati concentrati nel settore immobiliare, portando in alto i prezzi degli immobili. Questo apre la Cina al rischio di una bolla dei prezzi degli asset, in quanto i salari medi non stanno aumentando allo stesso ritmo.
Inoltre, l’ampio divario tra ricchi e poveri sta rendendo più difficile il riequilibrio dell’economia cinese. Ricordiamo che la Cina sta cercando di rilanciare l’attività interna al fine di mantenere la sua economia a galla nel bel mezzo di un grande indebolimento della domanda esterna.
Debolezza della domanda
Un’altra ragione è la debolezza della domanda sia sul fronte internazionale che su quello nazionale.
La crescita per il primo trimestre 2013 è stata minata dalla domanda più debole dei suoi due maggiori clienti d’esportazione, che sono gli Stati Uniti e la zona euro. Tuttavia, è la più debole domanda locale a rappresentare il più grande ostacolo per l’economia. Secondo l’OCSE, la combinazione di deboli acquisti e la campagna di Pechino contro il consumo esagerato non fanno ben sperare per la crescita economica.
Sia l’OCSE che il FMI ritengono comunque che il recente rallentamento della crescita economica non sia altro che un semplice urto provvisorio.
L’OCSE è fiducioso che un più efficiente commercio mondiale rilancerebbe l’economia nel 2014 e consentirebbe alla superpotenza asiatica di registrare un tasso di crescita dell’8,4%. Nel frattempo, il FMI ritiene che il peggio potrebbe presto finire, in quanto l’organizzazione prevede una ripresa del credito così come dell’economia globale nella seconda metà del 2013.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Babypips |
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