Fintech: Blockchain, in Svizzera le prime due licenze bancarie

Alessio Trappolini

28/08/2019

28/08/2019 - 11:38

condividi

Seba Crypto e Sygnum sono le prime due società blockchain ad aver ottenuto un’autorizzazione bancaria dall’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari in Svizzera

Fintech: Blockchain, in Svizzera le prime due licenze bancarie

La Svizzera ha compiuto un passo importante in merito all’utilizzo delle tecnologie blockchain in ambito bancario.

L’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari in Svizzera (Finma) ha concesso un’autorizzazione bancaria e una di commercio di valori mobiliari a due fornitori di servizi finanziari che utilizzano la blockchain. Si tratta di Seba Crypto e Sygnum, entrambe con headquarter a Zurigo, attive nell’offerta di prodotti a clienti istituzionali e professionali.

È la prima volta per una società che utilizza criptovalute basandosi sulla tecnologia della blockchain ottiene una vera e propria licenza bancaria.

Svizzera all’avanguardia

In Svizzera sono già attive molte società attive nel campo della blockchain, grazie anche a una legislazione particolarmente favorevole e attenta alle esigenze di questi nuovi soggetti. L’esempio della Svizzera è all’avanguardia per quanto riguarda il settore bancario, ma non è il solo esempio in cui un Paese ha deciso di imprimere un’accelerazione singificativa alle applicazioni blockchain nei processi.

Leggi anche Nuova Zelanda: ora è legale pagare gli stipendi con Bitcoin e criptovalute.

Motivando la propria decisione la Finma ha sottolineato che è impegnata a contrastare sistematicamente il riciclaggio di denaro nel campo della blockchain, riconoscendo contemporaneamente settore il potenziale innovativo di questa tecnologia, che proprio per questo non può e non deve sottrarsi al quadro regolamentare.

Finma specifica inoltre che tecnicamente gli istituti aderenti possono in teoria inviare criptovalute o altri token solo a wallet esterni dei loro clienti, già identificati, e solo da questi accettare criptovalute o token, mentre non è possibile operare con clienti di altri istituti ricevendo o inviando token.

Questa disposizione - prosegue la Finma -, si applicherà fino a quando nel sistema dei pagamenti in questione non potranno essere trasmesse in modo attendibile informazioni sul mittente o sul destinatario: una prassi applicata senza eccezioni che l’autorità federale definisce come tra le più stringenti al mondo.

Argomenti

# ICO

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO