Financial Times, elezioni italiane: governo stabile? Sarebbe una specie di miracolo

Erika Di Dio

25 Febbraio 2013 - 12:20

Financial Times, elezioni italiane: governo stabile? Sarebbe una specie di miracolo

Dai mercati di Milano alle capitali di tutta Europa, la speranza condivisa è che l’Italia uscirà lunedì dopo due giorni di voto, con un governo forte in grado di navigare una via d’uscita dalla recessione, piuttosto che una soluzione di breve durata che rischia di innescare un altro capitolo della crisi del debito dell’eurozona.

L’affluenza alle urne dopo il primo giorno di votazione era di circa il 55,2%, in calo di 7,3 punti percentuali rispetto alle ultime elezioni del 2008, con le principali regioni di Lombardia e Campania che hanno registrato le cadute maggiori.

Ma quando l’ultimo voto sarà conteggiato lunedì notte sotto il complesso sistema elettorale italiano, i mercati potrebbero svegliarsi il giorno dopo senza ancora conoscere la composizione del prossimo governo se, come indicano alcuni sondaggi, il risultato sarà un parlamento estremamente frammentato.

"Un governo stabile sarebbe una specie di miracolo", ha commentato uno scoraggiato Guido Rosa, presidente dell’Associazione delle banche estere in Italia.

Mercati obbligazionari contagiati

I prezzi delle obbligazioni italiane sono aumentati lunedì, ma gli analisti si aspettano un aumento della volatilità, una volta che emergeranno gli exit poll dopo la fine delle votazioni alle 3 del pomeriggio. I rendimenti dei titoli italiani a 10 anni hanno registrato meno 6 punti base, al 4,39%, mentre il "safe heaven" tedesco Bund future ha registrato meno 18, a 143,54.

La scorsa settimana, forti cadute sulla Borsa di Milano e diffusi spread sui titoli di Stato italiani hanno rispecchiato i timori di un governo instabile che porterà ad ancora più dolori per le imprese che già stanno lottando per sopravvivere ad una recessione che sta entrando nel suo settimo trimestre consecutivo. Nella peggiore delle ipotesi, l’Italia potrebbe finire con un governo di minoranza e la prospettiva di un ritorno alle urne entro un anno.

Riflettendo l’incertezza sul risultato, i dirigenti d’azienda sono stati notevolmente cauti sulle loro alleanze. Mentre erano a favore di Mario Monti come primo ministro durante il suo governo tecnico, le sue politiche di austerità sono ora ampiamente considerate troppo dure e la sua riforma del mercato del lavoro controproducente.

Anche Sergio Marchionne, capo della Fiat, che era stato tra i sostenitori più accesi del signor Monti, ha preso le distanze non appena si è avviata la campagna.

Quali sono le aspettative?

Le aspettative generali sono che le elezioni si tradurranno in un futuro governo di coalizione tra i democratici di centro-sinistra e il signor Monti. Ma il signor Rosa dubita ancora che essi avranno la forza di far passare le riforme necessarie contro la resistenza di forze potenti, a partire dai sindacati a lobby che includono avvocati, notai e banche.

"L’Italia ha bisogno di una sorta di rivoluzione in termini di riforma della burocrazia, del sistema giudiziario, delle tasse e del settore pubblico. Ci sarà un governo stabile in grado di fare tutto questo?", chiede, mettendo in evidenza gli scarsi risultati italiani nell’attrarre investimenti esteri diretti.

Un esempio spesso citato della disfunzione del sistema italiano è quello relativo alla società produttrice di pasta di Giovanni Rana, che ha avuto bisogno di appena 11 mesi per aprire uno stabilimento di produzione a Chicago, e sette anni per avviare quello italiano di Verona.

Monti è stato ampiamente accreditato per aver ripristinato la credibilità della nazione dopo gli scandali e le paralisi che hanno caratterizzato l’ultimo governo di centro destra di Berlusconi, e per aver almeno avviato riforme difficili. A casa è molto meno amato.

"Non è il tipo di persona che può suscitare un appeal popolare, è un po’ freddo e distaccato, l’opposto di Berlusconi", ha commentato il signor Rosa.

Alessandro Profumo, in testa allo scandalo che ha colpito la banca italiana Monte dei Paschi di Siena, di recente ha detto di aspettarsi un governo di centro sinistra che possa continuare le riforme di Monti. Altri dirigenti, parlando privatamente, hanno parlato del loro disincanto nei confronti della classe politica.

Risultati dei sondaggi

Un business leader di primo piano che ha chiesto di non essere nominato ha detto che stava pensando di votare per il partito anti-establishment "Movimento Cinque Stelle", in segno di protesta contro una classe politica disfunzionale.

I sondaggi finali pubblicati prima del black-out pre-elettorale di due settimane fa, hanno mostrato il sostegno a favore del movimento guidato dal comico-blogger Beppe Grillo. Da allora alcuni sondaggi riservati, commissionati da investitori e politici, suggeriscono che Berlusconi potrebbe arrivare al terzo posto, una umiliazione che solleverebbe dei dubbi sulla leadership di centrodestra dell’imprenditore miliardario. Egli ha vinto la prima delle sue tre elezioni nel 1994.

Dominata dalle promesse stravaganti di Berlusconi sui tagli alle tasse, la campagna ha visto poco serio dibattito sui problemi cronici dell’economia reale e su come finanziare il debito pubblico, in particolare la mancanza di competitività, i deboli fondi per la ricerca e l’innovazione, la fallita riforma del lavoro, il clientelismo tra una élite aziendale gerontocratica e una grave mancanza delle donne nei luoghi di lavoro.

Il settore delle costruzioni in Italia, che attraversa la sua peggiore recessione in quasi 20 anni, ha disposto 100.000 caschi gialli di fronte alla Borsa di Milano per rappresentare i posti di lavoro persi nel corso dell’ultimo anno. Qualunque sia il risultato, i dirigenti si preparano a nuove proteste per l’economia in declino, e già si minacciano i primi scioperi.

"L’edilizia sta morendo. Il prossimo governo deve fare qualcosa o andremo in battaglia", dice Paolo Buzzetti, capo dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili).

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Financial Times

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it