Questa estate gli occhi saranno tutti puntati sulla Federal Reserve, il Chairman, Ben Bernanke, è stato chiaro: la banca centrale statunitense potrebbe decidere di cambiare strategia molto prima, rispetto a quanto è stato previsto. Ciò significherebbe fornire meno stimoli all’economia tagliando sul programma di acquisto titoli.
Il risultato di questa dichiarazione? È stato uno sconvolgente attacco di volatilità, con i rendimenti del Tesoro in calo, mentre gli investitori iniziano a temere la fine del QE.
Dunque, quest’estate i partecipanti dei mercati potrebbero scoprire che le onde non provengono soltanto dalla spiaggia.
Sebbene gli osservatori della Federal Reserve siano piuttosto convinti che un momento di svolta sarà rappresentato dal meeting del prossimo giugno, nel corso dell’estate ci saranno diversi momenti di incontro con la Fed che potrebbero dare una sterzata ai mercati.
Infatti, oltre al meeting di giugno, c’è quello di luglio e la pubblicazione delle minute successiva a tutti e due gli appuntamenti. Ci sono tre venerdì di estrema importanza per il mercato del lavoro, importanti letture sull’inflazione e meno dati macro.
Non solo, ci sono altri focolai potenziali. Chi sarà l’erede di Bernanke? il Simposio annuale di Jackson Hole quest’anno non vedrà la presenza di Bernanke?
Ecco, dunque, come e perché le vicende della Fedederal Reserve potrebbero durante il "best seller" di questa estate.
Le minute della Fed
Il consiglio della Fed si incontrerà ancora due volte prima del 2 settembre (giorno del Labor Day):
- 18 e 19 giugno
- 30 e 31 luglio.
Le minute di questi incontri FOMC verranno pubblicate tre settimane dopo. A giugno, il meeting e la conferenza stampa seguente saranno tenuti sotto stretta osservazione, alla ricerca di qualsiasi "hint" possibile riguardo ai piani futuri della banca.
La Fed non vuole spaventare gli investitori, perché sarebbe distruttivo, ma tra minute e dichiarazioni i cenni saranno diversi prima che il comitato prenda decisioni sulla politica monetaria.
Lavoro vs. Inflazione
Il mandato duplice della Fed implica che le chiavi di volta siano il mercato del lavoro e l’inflazione.
I dati sul lavoro sono stati piuttosto incoraggianti negli ultimi periodi, con la disoccupazione in calo ad un tasso del 7.5%. Ricordiamo però che la Fed ha pubblicamente dichiarato che non alzerà i tassi di interesse fino a quando il tasso di disoccupazione non avrà raggiunto il 6.5%.
Anche l’inflazione è piuttosto lontana dai target e la scarsa pressione sui prezzi lascia presagire che la fine del "flusso di denaro facile" non sia poi così vicina, specie se si considera che il quadro che emerge dall’inflazione altro non fa che sottolineare la relativa debolezza dell’intera economia.
Chi sarà il prossimo "Chairman?"
Bernanke non ha ufficialmente detto addio alla Fed, ma il suo secondo mandato scadrà a gennaio e, per ora, non è stato fatto alcun annuncio ufficiale riguardo al suo futuro all’interno della Federal Reserve.
Non credo di essere l’unico al mondo in grado di gestire l’uscita (dal quantitative easing). Ben Bernanke
Probabilmente la strada ad un "successore" sarà aperta a Jackson Hole, anche se esistono voci non confermate che vedrebbero possibile la nomina di Janet Yellen, attualmente vice-presidente della Fed.
Una cosa, invece, della quale gli investitori potranno fare a meno di preoccuparsi è il raggiungimento della soglia al debito da parte di Washington. Il governo non romperà il limite autorizzato almeno fino al giorno del Labor Day. La fine perfetta di un romanzo estivo?
| Fonte: Cnbc |
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