Fed e BoJ temono la Brexit: Borse europee negative

Antonio Atte

16/06/2016

Fed e BoJ predicano prudenza in vista del referendum sulla Brexit: in rosso le principali Borse europee.

Fed e BoJ temono la Brexit: Borse europee negative

Brexit: mancano solo sette giorni al referendum che potrebbe sancire il divorzio tra il Regno Unito e l’Unione europee e la tensione continua a salire nel Vecchio Continente.

Le banche centrali di Usa e Giappone (Federal Reserve e Bank of Japan) predicano prudenza in vista del voto di giovedì prossimo, confermando la propria politica monetaria. La BoJ ha praticamente rinviato al mese prossimo la decisione di mettere in campo possibili nuovi stimoli monetari. La Fed dovrebbe avere in programma un solo rialzo nel 2016.

Per la quarta volta consecutiva la Fed ha lasciato il costo del denaro fermo in una forchetta fra lo 0,25% e lo 0,50%: a pesare sulla decisione, oltre al temuto effetto Brexit, gli ultimi deludenti risultati sull’occupazione.

Effetto Brexit: Borse europee in rosso

Il conto alla rovescia verso il fatidico 23 giugno ha ancora una volta fiaccato le principali Borse europee, che hanno aperto in deciso calo, in scia alla debolezza di Wall Street e dei listini asiatici.

A Francoforte il Dax al momento perde lo 0,74%, a Londra l’indice Ftse segna un -0,55%, mentre il Cac40 di Parigi cede lo 0,65%. Milano, alla luce del -1,28%, registra la peggiore performance al momento: Banco popolare (-4,34%) e Banco Pop Emilia Romagna (-3,88%) i titoli con maggiori perdite.

Effetto Brexit: Nikkei chiude a -3,05%

Questa mattina la Borsa di Tokyo ha guidato le perdite in Asia, chiudendo con un ribasso del 3,05%, appesantita dal nuovo potenziamento dello yen nei confronti del dollaro e dell’euro, dopo le decisioni della Bank of Japan.

Effetto Brexit: i listini Usa dopo le decisioni della Fed

In terra statunitense, invece, Dow Jones ha chiuso a -0,20%, mentre S&P500 e Nasdaq hanno riportato entrambe un -0,18%.

Prosegue rally oro, petrolio ancora in calo

Continua il rally dell’oro, iniziato ormai da qualche settimana. Gli investitori del comparto scommettono sull’uscita del Regno Unito dalla Ue e il prezzo del metallo con consegna immediata supera i 1.300 dollari l’oncia (+0,8%).

Prosegue invece la discesa del prezzo del petrolio dopo il calo delle scorte Usa e soprattutto a causa dei timori per una crescita debole all’orizzonte. I future sul Light crude Wti arretrano di 54 cent a 47,47 dollari, mentre quelli sul Brent cedono 49 cent a 48,48 dollari.

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