Fase 2, quando potremo tornare a viaggiare: le previsioni degli esperti

Fiammetta Rubini

28 Aprile 2020 - 11:12

Quando sarà possibile ricominciare a viaggiare? Alcuni paesi europei stanno riaprendo, ma prepariamoci a un’estate senza aerei e senza viaggi internazionali, che potrebbero non essere autorizzati prima di fine 2020-inizio 2021.

Fase 2, quando potremo tornare a viaggiare: le previsioni degli esperti

Quando potremo tornare a viaggiare? È difficile pensare di partire e andare all’estero quando ancora non sappiamo se e come potremo fare le vacanze al mare quest’estate. Eppure è questa la domanda che moltissime persone si pongono mentre l’Italia si appresta a lanciare la Fase 2 che partirà il 4 maggio. E se lo chiedono in particolare tutti coloro che a causa del coronavirus e dei blocchi hanno dovuto rinunciare a viaggi prenotati e richiesto rimborsi o voucher alle compagnie: sarà possibile riprenotare entro il 2020 o bisognerà aspettare fino all’anno prossimo?

Anche se i blocchi per il coronavirus iniziano ad allentarsi, per la ripresa dei viaggi internazionali entro l’anno le prospettive appaiono poco rosee. Gli esperti ritengono che, se la curva dei nuovi contagi si appiattirà e se verranno definite regole a livello internazionale per poter riprendere a viaggiare in sicurezza, è probabile che per il 2021 potremo tornare a farlo. Ma alcuni avvertono: sarà peggio del post-11 settembre.

Fase 2: quando potremo viaggiare all’estero?

Dal 4 maggio in Italia saranno consentiti gli spostamenti fuori regione, ma continueremo a non poter uscire dal territorio nazionale.

Per i voli e i viaggi annullati a causa del lockdown e compagnie hanno dato la possibilità di rimborsi e riprenotazioni, ma non è ancora chiaro quando saranno nuovamente autorizzati i viaggi internazionali.

Ryanair, che intanto ha esteso fino al 14 maggio la programmazione limitata dei voli (opera solo una ventina di voli su Irlanda e Inghilterra), sta pubblicizzando le offerte per le prossime vacanze autunnali, mentre sul sito di EasyJet si parla di vacanze 2021.

Mentre alcuni paesi europei si preparano a riaprire, la Commissione UE ha invitato gli Stati membri di Schengen e quelli associati a prorogare le restrizioni dei viaggi non essenziali in Europa fino al 15 maggio. Questo perché l’esperienza di altri paesi più colpiti dalla pandemia dimostra che le misure anti-contagio richiedono più di 30 giorni per essere efficaci. La Commissione invita i paesi a un approccio coordinato e uniforme su quando riapriranno le frontiere. Lo stop ai viaggi e l’invito a estenderlo fino al 15 maggio riguarda 30 paesi, ossia quelli dell’area Schengen più Bulgaria, Croazia, Cipro, Romania, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.

Quando riprenderanno i viaggi da e per l’Italia

Al momento il Governo italiano non ha annunciato una data a partire dalla quale si potrà ricominciare a viaggiare normalmente, né le modalità con cui lo faremo. Quel che è certo è che le prenotazioni per l’estate all’interno del territorio europeo sono ferme, e gli esperti prevedono una ripresa graduale dei viaggi all’estero a partire da novembre-dicembre, con boom di partenze previsto da gennaio 2021.

Ciò non vuol dire che non potremo partire per l’estero fino al 2021, ma che per ora non ci sono direttive al riguardo. Gli esperti ritengono che la Fase 2 in Italia durerà almeno 6 mesi e non potremo tornare alla normalità in estate, poiché il rischio di una seconda ondata di contagi è dietro l’angolo.

Anche una volta che ricominceremo a uscire di casa dovremo abituarci a rispettare il distanziamento sociale, a indossare la mascherina, a prendere i mezzi con accesso contingentato e a fare la fila per entrare nei negozi. Per quanto riguarda i viaggi, per ora gli spostamenti per il turismo all’estero e sul territorio nazionale sono vietati, il 99% delle flotte aeree è a terra (aperti solo alcuni collegamenti per motivi di emergenza) e i treni hanno rimodulato il servizio per garantire solo i servizi minimi essenziali.

Le disposizioni attualmente in vigore consentono viaggi solo in caso di necessità assoluta, che devono essere autocertificate.

La stragrande maggioranza dei paesi ha bloccato ingressi e arrivi fino a data da destinarsi, ma alcune compagnie di volo hanno comunicato la data di fine sospensione (che ovviamente potrebbe essere prorogata). Sia Air Canada che la russa Aeroflot, ad esempio, hanno annunciato la sospensione dei voli da/per l’Italia fino al 1 maggio 2020.

I viaggi quando finirà l’emergenza coronavirus

Quando gli Stati allenteranno le restrizioni, opinione diffusa degli esperti è che i viaggi nazionali riprenderanno prima di quelli internazionali. D’altronde chi vuole organizzare un viaggio per mete lontane e ritrovarsi a dover stare in quarantena? 

C’è chi dice che saranno i cinesi i primi a ricominciare a viaggiare, anche perché non viaggiano da prima del capodanno cinese.

Molti esperti e addetti al settore concordano con il fatto che torneremo a viaggiare facendo tragitti più brevi, magari on the road. Difatti c’è chi pensa che il 2020 potrebbe diventare l’anno dell’automobile". I primi vacanzieri del post-coronavirus probabilmente preferiranno destinazioni all’aperto, come campeggi e località di montagna piuttosto che le grandi città.

Per quanto riguarda i voli, si preannuncia una situazione simile a quella del post-11 settembre. Proprio come la sicurezza aeroportuale si è rafforzata dopo gli attacchi terroristici del 2001, allo stesso modo a fine emergenza COVID-19 potremmo essere sottoposti a controlli della temperatura o avere bisogno di certificati sanitari per poter volare.

Secondo gli esperti sarà tutto diverso quando ricominceremo a viaggiare. Le compagnie stanno pianificando di mantenere vuoti i posti centrali della fila, almeno inizialmente, per garantire la distanza di sicurezza tra i passeggeri, e si parla di obbligo di mascherine e guanti a bordo per crew e passeggeri. È probabile che anche la configurazione delle cabine cambierà, con una differenza ancora più netta tra economy e business class, e che saranno i clienti finali a pagare il prezzo più alto della crisi del settore, con tariffe più care e sovrapprezzi su imbarco bagagli, posti a sedere, check in, ecc.

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