Non solo riforma dei minimi. Dal 1 gennaio 2015 sulle partite IVA scatteranno anche i controlli per smascherare finte collaborazioni dietro cui si cela un rapporto di lavoro subordinato. Ecco quando il datore di lavoro è costretto ad assumere.
Scatteranno dal 1 gennaio 2015 i controlli sulle false partite IVA, così come previsto dalla Riforma Fornero, con lo scopo di smascherare consulenze e contratti di collaborazione esterna fittizi e garantire l’obbligo di assunzione al lavoratore.
Spesso si tratta infatti di collaborazioni dietro cui si nascondono veri e propri rapporti di lavoro subordinato, che il datore non vuole inquadrare a livello contrattuale per avere meno oneri e risparmiare su contributi da versare e le tasse da pagare.
Quando scatta l’obbligo di assunzione? Le circostanze sono diverse:
- in base alla durata: maggiore di 8 mesi (241 giorni, anche non continuativi, nell’arco di due anni);
- in base al corrispettivo: pari all’80% del fatturato complessivo del soggetto dichiarante nel giro di due anni solari consecutivi;
- in base alla sede di lavoro: se il lavoratore ha una postazione fissa presso una delle sedi dell’azienda.
L’obbligo di assunzione (con contratto di lavoro dipendente) scatta nei casi in cui ricorrano due dei requisiti suddetti.
Non rientrano nella categoria delle false partite IVA i professionisti iscritti ad un Albo professionale, che, secondo il Ministero del Lavoro, possono tranquillamente svolgere il proprio lavoro in forma autonoma.
Legge Stabilità 2015: riforma regime dei minimi
Il 2015 sarà un anno importante per le partite IVA perché scatterà la riforma dei minimi.
Le nuove regole sul regime dei minimi contenute nella Legge di Stabilità 2015 hanno provocato una vera e propria corsa all’imposta al 5% entro il 31 dicembre. Infatti, considerando che dal 2015 l’aliquota triplicherà, passando al 15%, i contribuenti vogliono rientrare nel regime agevolato dei "vecchi minimi".
Come è noto, ad oggi, il regime dei minimi può essere l’opzione di quelle partite IVA che hanno un volume d’affari limitato. In particolare i requisiti sono:
- ricavi complessivi non superiori a 30.000 euro all’anno;
- acquisti di beni strumentali, nei tre anni precedenti, inferiori a 15.000 euro.
Oltre all’imposta agevolata del 5%, chi gode del regime dei minimi non è tenuto:
- al pagamento dell’IVA (e alla presentazione della comunicazione annuale);
- alla registrazione delle fatture emesse;
- alla tenuta e alla conservazione dei registri e della documentazione (ad eccezione delle fatture di acquisto e delle bollette doganali);
- alla presentazione degli studi di settore.
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