Facebook, Instagram e Whatsapp vietati ai giovani di meno di 16 anni

Simone Micocci

16/12/2015

16/12/2015 - 09:53

condividi

Il Parlamento Europeo potrebbe vietare l’iscrizione ai social network a chi ha meno di 16 anni. Facebook, Whatsapp e Instagram, ecco cosa cambierà con la nuova normativa.

Facebook, Instagram e Whatsapp vietati ai giovani di meno di 16 anni

Facebook, Whatsapp e altri social network saranno vietati ai giovani che hanno meno di 16 anni.

Questo è lo scenario possibile nel caso in cui, nella giornata di domani, il Parlamento Europeo approvasse l’emendamento contenuto nella legge europea in tema di protezione dei dati personali che prevede il divieto di accesso e iscrizione ai social network come Facebook, Instagram e Whatsapp, per chi ha meno di 16 anni.

Il divieto di utilizzare Facebook per chi ha meno di 16 anni però non è assoluto, infatti i giovani che vogliono iscriversi a uno dei tanti social network potranno farlo previo il consenso di un genitore o tutore legale.

Prima di questo emendamento, l’età limite per accedere ai social network, tra cui Facebook, era di 13 anni, ma se domani l’iter di approvazione verrà completato lo scenario cambierà completamente. Tuttavia, i governi dell’Unione hanno deciso di attribuire alle capitali la capacità di conservare la soglia di 13 anni per accedere ai social network nei casi in cui lo riterranno opportuno.

Quali social network oltre Facebook saranno vietati?

Quali social network saranno vietati a chi ha meno di 16 anni? Se l’emendamento sarà approvato, verrà negato l’accesso a chi ha meno di 16 anni a tutte quelle piattaforme il cui utilizzo è strettamente legato alla registrazione e all’approvazione di un account con i propri dati personali. Quindi, i giovani con meno di 16 anni non potranno accedere a Facebook, ma anche a Whatsapp, Snapchat, Instagram e persino Gmail.

In quale caso l’emendamento verrà approvato?

Dopo che gli stati membri dell’Unione hanno concordato i termini generali dell’emendamento, questo verrà votato giovedì 17 dicembre. L’approvazione, però, dovrà essere data da tre diverse commissioni del Parlamento Europeo: diritti civili, giustizia e affari interni.

Se la nuova legislazione verrà approvata, si dovrà attendere l’inizio del 2016 per la ratifica del Parlamento europeo; dopodiché, i vari Stati avranno a disposizione circa due anni per uniformarsi alla nuova normativa.

La protesta delle organizzazioni

Non tutti sono d’accordo con la proposta europea di vietare l’accesso a Facebook per i giovani di meno di 16 anni. La stessa Diana Award Youth Board, una delle organizzazioni finalizzata alla protezione dei minori dalle varie forme di bullismo, ha affidato a Charge.org la sua richiesta al Parlamento Europeo di bloccare l’emendamento.

Secondo questa associazione, se l’emendamento venisse approvato aumenterebbe il numero dei giovani che per iscriversi ai social network decidono di mentire sulla loro età. Infatti, come dichiarato dai rappresentanti del Diana Award Youth Board:

"I giovani maggiori di 13 anni hanno avuto accesso per lungo tempo ai servizi online. Un cambiamento artificiale ed improvviso a questa soglia spingerà probabilmente molti di loro a mentire sulle loro età per continuare ad accedere, piuttosto che chiedere il consenso ai loro genitori".

Cosa cambierà realmente se l’emendamento verrà approvato?

Le proteste delle organizzazioni sembrano piuttosto motivate. Infatti, il controllo dell’età attraverso la procedura di registrazione è molto difficile da verificare. Basti pensare che al momento l’accesso a Facebook, Instagram e altri social network è vietato per tutti i giovani di meno di 13 anni; ma quanti di loro in realtà sono iscritti? Molti, in quanto la maggior parte di loro mente al momento dell’iscrizione e da parte del social network non ci sono delle pratiche sufficienti atte a verificare che quanto dichiarato corrisponda al vero.

Quindi, se l’emendamento venisse approvato cambierebbe ben poco, se non il numero di iscritti a Facebook che mente sulla sua età. A meno che i social network non si adattino a questa normativa, realizzando degli strumenti sufficienti per garantire il controllo dell’età.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO