Donne in politica: in Europa solo una su tre, male anche in Italia specie nel governo

Alessandro Cipolla

7 Marzo 2019 - 15:35

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I dati Eurostat evidenziano come siano ancora in minoranza le donne nel mondo politico: la media europea è del 30%, ma in Italia la percentuale crolla in merito agli incarichi di governo.

Donne in politica: in Europa solo una su tre, male anche in Italia specie nel governo

Parlano chiaro i dati snocciolati dall’ultima analisi Eurostat relativa al 2018: in Europa il numero di parlamentari o di membri del governo di sesso femminile è in media il 30% del totale.

Non va meglio la situazione per le donne neanche in Italia: se grazie alle quote rosa nel nostro Parlamento sono il 35,3%, per quanto riguarda gli incarichi di governo la percentuale scende fino al 16,7%, oltre dieci punti in meno rispetto lo scorso anno.

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I dati Eurostat sulle donne in politica

Eurostat è l’ufficio statistico dell’Unione Europea. Tra i suoi vari rapporti, c’è anche quello pubblicato ogni anno sulla percentuale delle donne presenti nei vari parlamenti e governi dei paesi del continente.

Nonostante un leggero aumento rispetto alle rilevazioni passate, i numeri relativi al 2018 fanno capire come ancora ci sia parecchio da lavorare in Europa, ma anche in Italia, per raggiungere un equilibrio rappresentativo tra i sessi.

Fonte Eurostat

Il primo grafico realizzato da Eurostat si riferisce al numero delle donne che siedono nei vari parlamenti. La media europea è del 29,9% con l’Italia che fa registrare una percentuale maggiore del 35,3%.

In teoria il Rosatellum, l’attuale legge elettorale in vigore nel nostro paese, presenta un preciso meccanismo di quote rosa: nei collegi uninominali ci può essere una preponderanza massima del 60% per un genere, mentre nelle liste plurinominali ci deve essere la perfetta alternanza uomo/donna.

Già prima delle ultime elezioni però una ricerca de LaVoce aveva raccontato di una sorta di “truffa”. In pratica molti partiti nel maggioritario avrebbero messo donne nei collegi sicuri perdenti, mentre le pluricandidature femminili nei collegi proporzionali toglievano molti seggi al gentil sesso.

In sostanza una stessa candidata veniva messa come capolista in più collegi. Se risultava eletta in ogni circoscrizione, questa si aggiudicava soltanto il seggio dove aveva ottenuto più voti, mentre in tutti gli altri passava il secondo in lista e quindi un uomo vista l’alternanza prevista.

Ecco dunque spiegato come in Italia soltanto un parlamentare su tre sia donna. In Europa i migliori per rappresentanza in Parlamento sono i paesi scandinavi, Svezia 46,7% e Finlandia 41,5%, mentre la maglia nera spetta all’Ungheria con il 12,6%.

Fonte Eurostat

Nell’analisi degli incarichi di governo, dove non esistono da noi quote prestabilite, le donne in Italia fanno registrare una percentuale ancor peggiore: 16,7% contro una media europea del 30,2%.

Un netto passo indietro rispetto al 28,1% del 2017, oltre al fatto che paesi come la Francia e la Spagna fanno registrare percentuali rispettivamente del 48,6% e del 52,4%. In sostanza da noi le poltrone di governo sono occupate per meno di un quinto da donne.

Peggio di noi fanno soltanto Ungheria con il 7,1% (fino allo scorso anno la percentuale era dello 0%) e Malta con il 12%, mentre Cipro fa registrare una percentuale identica a quella del Bel Paese.

Nonostante le quote rose (che in teoria è un principio che non dovrebbe neanche esistere) la rappresentanza delle donne nella politica italiana è ancora più che esigua, ma anche nel resto d’Europa ci sono moltissime situazioni di squilibrio.

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