L’Europa ora vuole la pace: il fronte atlantista si spacca ma la guerra va avanti

Alessandro Cipolla

10/05/2022

10/05/2022 - 10:54

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Dalle parole di Macron a quelle in Italia di De Benedetti, in Europa in molti vogliano il cessate il fuoco ma la guerra va avanti con Biden pronto a mandare altri 20 miliardi di dollari di aiuti militari in Ucraina.

L’Europa ora vuole la pace: il fronte atlantista si spacca ma la guerra va avanti

“​​Lavorare per riportare la pace in Europa e quindi per il cessate il fuoco, senza umiliare Mosca perché non siamo in guerra contro la Russia”. Parole queste che se pronunciate da un Bersani o da un Paragone qualsiasi, subito sarebbero valse di diritto l’iscrizione alla lista dei filo-putiniani da parte degli atlantisti duri e puri.

Invece queste parole sono uscite fuori dalla bocca di Emmanuel Macron, con la posizione che sarebbe condivisa anche da parte del cancelliere tedesco Olaf Scholz. Resta da capire se il concetto ora sarà ribadito anche da Mario Draghi in occasione del suo faccia a faccia con Joe Biden alla Casa Bianca.

Del resto anche in Italia il fronte atlantista sembrerebbe iniziare a dare i primi segni di cedimento. In una intervista al Corriere della Sera, Carlo De Benedetti ha spiegato che “l’Europa non ha interessi a seguire Biden nella guerra a Putin”.

Nelle stesse ore all’Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, ha parlato di “un ​​grado di asservimento all’indirizzo statunitense che ha raggiunto un livello mai visto in passato e certamente indecoroso; è importante che Draghi avvii un percorso di recupero di un ruolo da parte dell’Italia, che non sia quello di una sottomissione così manifesta”.

Toni simili anche quelli usati al Fatto Quotidiano dall’ex comandante del Comando operativo di vertice interforze, il generale Marco Bertolini: “L’Europa è scomparsa, la sua voce non emerge mai se non per confermare quello che dice la Nato. E la Nato dice quello che dicono gli Stati Uniti. Non esiste alcuna politica estera europea e non mi meraviglia, visti i precedenti. Ricordiamoci cosa accadde con la guerra in Libia, quando alcuni Paesi, come l’Italia, subirono il conflitto e altri, come la Francia, ne trassero vantaggio”.

Insomma lo scenario di una lunga guerra in Ucraina come ipotizzato dagli Stati Uniti e avallato dalla Nato, sembrerebbe spaventare l’Europa che adesso vorrebbe accelerare nelle trattative di pace.

L’Europa ora vuole la pace, ma la guerra non si ferma

Le parole di Emmanuel Macron e l’attivismo di Olaf Scholz, che nelle scorse ora ha avuto un colloquio telefonico con il leader cinese Xi Jinping, sono un chiaro segnale di come ci sia una parte dell’Europa che vuole riprendere le trattative diplomatiche per arrivare il primapossibile a un cessate il fuoco in Ucraina.

Nell’altro fronte della barricata ci sono gli Stati Uniti, il Regno Unito e i Paesi baltici, che invece vedono in questa guerra la grande occasione per far fuori Vladimir Putin risolvendo così buona parte dei propri problemi.

In mezzo c’è l’Ucraina con i suoi morti e le sue tragedie. L’idea che Washington stia utilizzando Kiev in una sorta di guerra per procura nei confronti della Russia, ormai appare essere un sentore diffuso anche tra le fila degli atlantisti.

Al momento come dichiarato nelle scorse ore da Volodymyr Zelensky le trattative “sono ferme”. Nel suo discorso in occasione della celebrazione della Festa della Vittoria, Vladimir Putin non ha dichiarato come ci si aspettava una guerra totale limitandosi a parole colme soltanto di retorica propagandista.

Alcuni analisti hanno letto nelle non-parole di Putin una possibile apertura per un tavolo diplomatico, anche se subito dopo l’esercito russo ha mostrato i propri muscoli lanciando tre missili ipersonici che hanno colpito la città di Odessa.

Chi sembrerebbe essere sordo a ogni tentativo di dialogo è Joe Biden che, dopo aver stanziato la cifra monstre di 20 miliardi di dollari in aiuti militari a Kiev, ha rispolverato una legge americana risalente alla Seconda guerra mondiale per facilitare l’invio di questi armamenti in Ucraina.

Riuscirà il pressing di Macron e Scholz a convincere Biden a rivedere la sua posizione della linea dura a ogni costo? Difficile, con l’Italia che appare essere in mezzo al guado stretta tra il lealismo verso gli Usa e la necessità, economica e sociale, di arrivare al più presto a un accordo di pace in Ucraina.

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