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Eni cede quota di giacimento petrolifero in Messico?

venerdì 6 aprile 2018, di Francesca Caiazzo

Movimenti in corso per Eni in Messico? Stando a quanto riporta l’agenzia Bloomberg, il gruppo italiano starebbe trattando per vendere una quota del giacimento petrolifero dell’Area 1.

Fonti vicine alla trattiva indicherebbero in Qatar Petroleum Inyernational l’interlocutore privilegiato, ma il colosso oil italiano starebbe sondando anche altri possibili acquirenti.

La notizia, che Eni non ha voluto commentare, arriva una decina di giorni dopo l’aggiudicazione della quotata italiana (insieme a Lukoil) di una nuova licenza di esplorazione e produzione nell’offshore messicano e più esattamente nel bacino della Cuenca Salina, meglio noto come Blocco 28.

Intanto, proprio ieri giovedì 5 aprile, si è tenuta la prima riunione dell’Advisory Board di Eni mentre tra meno di un mese è stata convocata l’Assemblea degli azionisti di Saipem, per la nomina degli Amministratori.

Il tutto mentre dal Congo arrivano le rivelazioni su una inchiesta su presunte tangenti che coinvolgerebbe il gruppo italiano.

Eni cede quota dell’Area 1?

La notizia non è stata confermata dai diretti interessati, ma secondo quanto trapelato, Eni sta valutando la cessione di una quota del maxi giacimento petrolifero in Messico nell’Area 1, di cui detiene il 100%.

La quota che verrebbe immessa sul mercato per la vendita sarebbe compresa in un range tra il 20% e il 35% e l’operatore interessato all’acquisto sarebbe Qatar Petroleum International, sebbene Eni starebbe valutando anche altri eventuali acquirenti.

L’operazione non dovrebbe sorprendere: l’ipotesi di vendere una quota di minoranza dei giacimenti in Messico – dove l’Eni è presente dal 2006 - era stata avanzata durante la presentazione del piano industriale della società a metà dello scorso mese di marzo.

Si tratterebbe dunque di un nuovo tassello per realizzare una precisa strategia di monetizzazione anticipata e riduzione degli investimenti, proprio attraverso la cessione di quote di minoranza: grazie al ‘farm out’, dal 2013 ad oggi, Eni ha portato in cassa qualcosa come 10,3 miliardi di dollari.

L’opinione degli analisti

Sebbene il titolo sia stato ballerino in Borsa, gli analisti ritengono che l’operazione possa essere valutata positivamente

“perché rappresenterebbe una nuova conferma dell’efficacia della strategia "dual exploration" di Eni . Secondo le nostre stime la vendita di una quota tra il 20% e il 35% dell’Area 1 determinerebbe un incasso di 0,6-1 miliardo di dollari”

spiegano da Fidentiis.

Ottimisti anche gli analisti di Equita che valutano l’Area 1 in 1,8 miliardi di euro con un incasso stimato in circa 370-650 milioni di euro. Leggermente inferiori le previsioni di Mediabanca Securities che stimano un introito di circa 300-400 milioni di dollari.

Sia Fidentiis che Equita ribadiscono un rating buy sul titolo del cane a sei zampe, anche alla luce della nuova inchiesta per presunte tangenti che coinvolgerebbe il gruppo italiano in Congo. Gli analisti confermano che la notizia avrà ricadute sul titolo ma non significativamente negative.

Appuntamenti e nomine

Ieri, intanto, si è tenuta la prima riunione dell’Advisory Board di Eni - presieduto da Fabrizio Pagani - nel corso della quale sono state illustrate le analisi sulle dinamiche di geopolitica in Medio Oriente e Nord Africa, sul posizionamento strategico di Eni in uno scenario di decarbonizzazione e sulle condizioni del mercato italiano dell’energia.

“Una riunione estremamente proficua con molti temi toccati da esperti di fama internazionale. Siamo soddisfatti che l’Advisory Board si stia affermando come un partner importante del Board di Eni nell’elaborare gli scenari in cui si muoverà nei prossimi anni una società dell’energia quale la nostra”

ha commentato Pagani al termine dell’incontro.

Il prossimo 3 maggio, invece, l’Assemblea degli azionisti di Saipem - di cui Eni detiene il 30,542% della totalità delle azioni ordinarie - sarà chiamata a nominare gli Amministratori.

In quella occasione Eni e CDP Equity (titolare del 12,553%) proporranno una rosa di sei candidati: Francesco Caio (proposto come Presidente del Consiglio di Amministrazione), Stefano Cao (candidato in possesso delle competenze professionali specifiche per la conferma come Amministratore Delegato della società), Maria Elena Cappello, Claudia Carloni, Paolo Fumagalli e Leone Pattofatto.

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