Enav sbarca a Piazza Affari col botto e le sue azioni guadagnano circa il 10%. Ma perché le polemiche del M5s non si placano? La privatizzazione Enav è stata un flop per lo Stato?
Enav sbarca a Piazza Affari e immediatamente le sue azioni guadagnano circa il 10%, ma nonostante questo divampa la polemica del M5s.
Un’entrata sul mercato col botto quella di Enav, società di controllo del traffico aereo, privatizzata per far fronte alle esigenze del debito pubblico italiano.
L’Enav ha venduto una parte delle sue azioni al mercato e oggi, dopo la conclusione dell’IPO avvenuta il 21 luglio, il titolo è sbarcato in Borsa iniziando immediatamente a guadagnare terreno.
C’è comunque da sottolineare che avendo venduto “solo” il 46,6% delle sue azioni, Enav rimarrà per la maggior parte nelle mani del Tesoro.
È la terza privatizzazione, quella di Enav, posta in essere dal Governo Renzi con l’obiettivo di alleggerire il debito pubblico italiano.
Il debutto col botto di Enav a Piazza Affari avviene dopo la conclusione dell’IPO che ha stabilito i principi base della privatizzazione dell’Ente, che tra l’altro è la prima società di controllo del traffico aereo ad essere quotata in Borsa.
Comunque sia, nonostante il debutto col botto di Enav in Borsa e nonostante i guadagni del 10% delle sue azioni, le polemiche del M5s non si fermano. Ma perché?
Enav sbarca in Borsa e fa il botto: cosa ha previsto l’IPO per la privatizzazione
L’IPO, che si è concluso il 21 luglio scorso, ha previsto innanzitutto un cosiddetto “scudo anti scalata”, il quale impone un limite al possesso azionario pari al 5%, un tetto azionario insomma.
Per quanto riguarda la privatizzazione Enav e la sua entrata in Borsa, si è previsto anche una sorta di bonus per gli assegnatari delle azioni in OVP, ma solo per coloro che hanno mantenuto ininterrottamente la proprietà delle azioni fino ad oggi, 26 luglio. Un bonus, questo, che prevede l’assegnazione di una azione ogni 20 sottoscritte.
Enav è stata considerata una società strategica dal Tesoro che, per questo motivo, continuerà a mantenere il controllo su più della metà di essa. È stata inoltre sancita la facoltà del Governo di intervenire tramite il “Golden Power” per bloccare acquisizioni o decisioni societarie particolarmente rischiose.
Offerta di azioni Enav: come è avvenuta la privatizzazione e lo sbarco in Borsa
Dopo il via libera della Consob al prospetto di quotazione dell’Enav, l’11 luglio si è ufficialmente aperto l’IPO della società che si è poi concluso 10 giorni dopo. Il 10% delle azioni Enav sono state designate agli investitori italiani, mentre il restante 90% circa agli investitori istituzionali, italiani e stranieri.
La maggior parte delle azioni Enav destinate agli investitori istituzionali sono state portate a casa dal Regno Unito, dagli Stati Uniti e anche da alcuni investitori italiani (al 15%) per un totale del 46,6% delle azioni. Il restante 53% circa delle azioni Enav, come già detto, è rimasto invece nelle mani del Tesoro, soprattutto per la natura strategica dell’Ente Nazionale Assistenza al volo, che rappresenta la prima società di controllo del traffico aereo ad essere quotata in Borsa.
Come sottolinea l’International Business Times, in un momento di forte turbolenza sui mercati e in un momento caratterizzato da tassi di interesse vicini allo zero, Enav rappresenta un porto sicuro per gli investitori, lavorando praticamente senza concorrenza e guadagnando delle entrate piuttosto sicure.
Enav sbarca in Borsa col botto: azioni guadagnano terreno
Il prezzo delle azioni Enav è stato fissato a 3,3 euro alla vigilia del suo sbarco sul mercato di Piazza Affari. La forchetta di prezzo prevista dall’IPO andava dai 2,90 euro ai 3,50 euro.
Nel loro primo giorno in Borsa le azioni Enav hanno segnato un risultato più che positivo ottenendo un 10% di crescita.
Il Ministero dell’economia e delle finanze ha reso noto che la domanda di azioni Enav è stata di gran lunga superiore rispetto all’offerta: la domanda sul 10% di azioni Enav riservate agli investitori italiani è stata pari al doppio rispetto all’offerta, mentre la domanda sul restante 90% di azioni Enav designate agli investitori istituzionali è stata 8 volte maggiore rispetto all’offerta.
Enav, al momento di sbarcare in Borsa ha segnato un valore di 1,78 miliardi di dollari e la sua privatizzazione - la terza del Governo Renzi - porterà nelle casse del Tesoro circa 800 milioni di euro destinati ad alleggerire il debito pubblico italiano. Questi guadagni sono stati inferiori rispetto alle attese, ma il Tesoro ha parlato della privatizzazione di Enav come un’operazione di grande successo.
Enav vola in Borsa ma è polemica M5s: la vendita è stata un flop per lo Stato?
Nonostante le azioni di Enav abbiano ottenuto immediati guadagni dopo lo sbarco in Borsa, il M5s ha polemizzato circa la vendita della società, considerata dallo Stato un successo e un “flop” dai grillini. Perché?
Per il M5s gli introiti derivanti dalla privatizzazione di Enav sono in realtà troppo bassi rispetto alle aspettative. Mancherebbero, secondo il M5s, 241 milioni di euro rispetto alle stime.
“Enav è stata messa sul mercato nel momento peggiore” secondo i grillini.
Nonostante questo, le azioni Enav hanno debuttato col botto su Piazza Affari e hanno guadagnato un ottimo 10%.
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