Ad aggravare l’emergenza rifiuti a Roma è previsto per il 14 luglio uno sciopero dei netturbini dell’Ama che protestano contro i ritardi nell’attuazione di due importanti delibere; la sindaca Raggi apre un tavolo di confronto per evitare il blocco.
L’emergenza rifiuti attanaglia ormai da diversi anni la città di Roma: a peggiorare la situazione contribuirà lo sciopero indetto dall’Ama per il 14 luglio.
La situazione è così grave che un cittadino romano nei mesi scorsi ha chiesto e ottenuto il dimezzamento del pagamento della Tari; in piena estate poi le condizioni delle strade sono rese peggiori per i cattivi odori causati dal caldo e provenienti dalle pattumiere piene.
La notizia di uno sciopero in Ama nel mese di luglio si aggiunge alla già complicata situazione degli ultimi giorni. I sindacati Fp Cgil, Fit Cigl, Uil e Fiadel questa mattina stessa hanno comunicato alla sindaca Raggi e al prefetto della città la previsione di un’intera giornata di sciopero per sabato 14 luglio: l’astensione riguarderà tutti i turni di lavoro e saranno garantiti solamente i minimi di servizio come previsto dalla normativa e dagli accordi aziendali.
Le ragioni dello sciopero
Ma se la situazione rifiuti versa in questo stato ormai da anni come mai solo ora si è deciso di indire questa mobilitazione? Natale Di Cola, segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio, ha spiegato le ragioni dello sciopero con queste parole:
“La proclamazione arriva dopo vari tentativi. Abbiamo dimostrato senso di responsabilità nei confronti della città. Non possiamo dire lo stesso di Roma Capitale”.
I sindacati in particolare fanno riferimento a due delibere comunali di cui richiedono una modifica che sarebbe prevista dall’accordo. Le delibere in questione sono la 52 del 2015 che serve ad evitare l’esternalizzazione di pezzi di Ama e che per lo meno è partita; a differenza della delibera 58 di cui ancora non si sa niente. Il tema di quest’ultimo provvedimento è la possibilità per l’azienda di sostituire dopo anni di fermo almeno il personale che va in pensione.
Secondo Di Cola la modifica apportata dalla delibera 58 servirebbe davvero a incentivare i progetti di porta a porta che così non resterebbe solo uno spot: incrementando il personale poi si farebbe tutto in modo più sereno senza spezzare la schiena dei lavoratori.
Le altre ragioni all’ordine del giorno sono i gravi problemi sui mezzi e sugli impianti che però potrebbero ovviarsi almeno in parte con le assunzioni evitando almeno che le condizioni di lavoro peggiorino.
La reazione della Raggi
In risposta a questo proclama i sindacati sono stati convocati dall’assessore all’ambiente Pinuccia Montanari per il 6 luglio e hanno subito risposto all’invito tramite il segretario generale che si dice aperto a capire se Roma Capitale vuole davvero mantenere gli impegni.
Al termine della presentazione del Global Forum on Modern Democracy in Campidoglio la sindaca Raggi, interrogata sulla questione, ha anche lei commentato la situazione:
“Lo sciopero deriva dall’abrogazione di una norma che non consente di far entrare nelle partecipate nuovi dirigenti. Stiamo lavorando, abbiamo ottenuto la chiusura positiva del tavolo interistituzionale per Roma, credo che nei prossimi giorni sarà portata in giunta la delibera che supera questo problema”.
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