Eludere il fisco: cosa significa, cosa si rischia e quali sono le differenze con l’evasione fiscale

Isabella Policarpio

29/03/2019

02/12/2022 - 15:00

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Che significa eludere il fisco? Cosa si rischia? Disciplina, conseguenze e differenze rispetto alla condotta di evasione fiscale.

Eludere il fisco: cosa significa, cosa si rischia e quali sono le differenze con l’evasione fiscale

Eludere il fisco significa mettere in atto un comportamento non vietato dalla legge ma che ha come obiettivo o conseguenza quello di ridurre l’obbligazione tributaria. In pratica si ha elusione fiscale ogni volta che il contribuente, pur non commettendo una fattispecie vietata, riesce ad evitare un obbligo fiscale o a pagare una somma ridotta rispetto a quella prevista.

A differenza dell’evasione fiscale, chi elude il fisco non è perseguibile penalmente ma può subire le conseguenze di un illecito amministrativo, ovvero una multa o la maggiorazione delle somme dovute omesse all’erario.

La determinazione dell’ammontare della sanzione dipende sempre da quale sia stato l’obbligo eluso e da quanto grave sia stata la condotta elusiva.

Eludere il fisco, cosa significa: la legge n. 212/2000

Molto spesso l’elusione fiscale viene confusa con la differente evasione fiscale. Le due condotte, tuttavia, presentano grandi differenze sia sul piano normativo che sanzionatorio.

Detto in parole semplici, eludere il fisco significa porre in essere operazioni prive di sostanza economica ma che realizzano dei vantaggi fiscali indiretti al contribuente. In pratica si tratta di un raggiro all’erario e non di una vera e propria violazione di legge.

Se vogliamo dare una definizione normativa all’elusione fiscale bisogna fare riferimento alla legge n. 212 del 2000, lo Statuto dei diritti del contribuente, in cui il legislatore accorpa il concetto di elusione fiscale a quello di abuso di diritto. Infatti l’articolo 10 bis recita:

“Configurano abuso del diritto una o più operazioni prive di sostanza economica che, pur nel rispetto formale delle norme fiscali, realizzano essenzialmente vantaggi fiscali indebiti”.

Gli esempi di tale ipotesi sono molteplici. Si pensi alle operazioni di trasformazione societaria finalizzate al conseguimento di una imposizione fiscale più vantaggiosa o alla scelta del periodo d’imposta in cui incassare i proventi o pagare le spese.

Dunque, la differenza sostanziale tra elusione fiscale ed evasione fiscale sta nel fatto che la prima è un raggiro alle norme tributarie, la seconda, invece, è una vera e propria violazione rilevante sul piano del diritto penale.

Cosa rischia chi elude il fisco?

Come abbiamo anticipato, chi elude il fisco non può subire sanzioni sul piano penale, dato che l’elusione non configura una fattispecie di reato. Tuttavia ad un comportamento elusivo corrisponde l’applicazione di sanzioni amministrative, che saranno commisurate alla misura dell’importo eluso al Fisco.

Invece non sono mai sanzionate e non configurano abuso di diritto/elusione fiscale

“le operazioni giustificate da valide ragioni extrafiscali non marginali, anche dettate da esigenze di ordine organizzativo o gestionale, che rispondono a finalità di miglioramento strutturale o funzionale dell’impresa o dell’attività professionale del contribuente” (art. 10, comma 3, legge n. 212/2000).

Cos’è, invece, l’evasione fiscale?

A differenza dell’elusione, l’evasione fiscale è un comportamento antigiuridico che consiste nella violazione degli obblighi di natura tributaria nei confronti dell’erario.

La legge disciplina le condotte e le soglie che fanno dell’evasione fiscale un reato (per maggiori approfondimenti si rimanda all’articolo Evasione fiscale: quando è reato e cosa si rischia) per il quale si prevede la reclusione. Al di fuori di queste ipotesi, l’evasione fiscale è punita solamente con una sanzione amministrativa, ovvero una multa o una maggiorazione degli importi da pagare.

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