Il prossimo 12 settembre sarà decisivo per il futuro dell’Europa, perché sarà il giorno delle elezioni in Olanda e la data in cui la Corte Costituzionale Tedesca emetterà il verdetto sul fondo permanente ESM.
Le elezioni anticipate in Olanda saranno decisive per l’Europa e rischiano di rompere gli assi politici che potrebbero complicare la situazione della crisi del debito Europeo.
Sondaggi e previsioni
Secondo i sondaggi, la coalizione che dovrebbe emergere, potrebbe essere di matrice anti-Europea e in linea con la resistenza all’austerity.
Un terzo dell’elettorato, infatti, si dice favorevole al Partito Socialista (Socialistische Partij, SP), che si oppone ai tagli alle spese e rifiuta di cedere potere politico all’Europa.
Ma a guadagnare favore c’è anche il partito di estrema destra, cosiddetto Partito per la Libertà (Partij voor de Vrijheid, PVV) che promuove ideali anti Euro e di una eventuale uscita dalla moneta unica.
L’asse Nederland-Merkel
La diffusione di questi ideali renderà difficile l’operazione di trovare una coalizione pronta a supportare i tagli al bilancio, come intende Mark Rutte, Primo Ministro che ha consegnato le dimissioni il 23 aprile di quest’anno a causa dell’impasse diplomatico cui la coalizione di governo era giunta sulle decisioni di austerity.
Rutte, in qualità di Primo Ministro, è stato molto vicino alle politiche della Cancelliera Merkel. Tuttavia, una nuova coalizione anti-euro, renderebbe la situazione ancor più complicata non soltanto per la Germania, ma per la stessa sopravvivenza dell’Euro.
Il sistema elettorale Olandese
Secondo il sistema elettorale di sbarramento, in vigore nei Paesi Bassi, per costituire la camera (150 membri) si vota in 18 circoscrizioni elettorali e si utilizza il metodo del quoziente puro (cioè, numero di voti/150).
In altre parole, teoricamente, lo 0.67% di voto nazionale è sufficiente ad assegnare un posto.
Secondo un sondaggio pubblicato pochi giorni fa (TNS-NIPO) ci sono 11 partiti candidati ad ottenere posti alla Camera e, sebbene la coalizione che si prevedere vincitrice sia formata sia dal Partito Socialista che dal PVV, saranno necessari altri 4 partiti per costituire una maggioranza vera e propria.
Settembre, il mese caldo dell’Eurozona
Le elezioni del 12 settembre, decisive per l’Olanda e per l’Eurozona, avverranno in concomitanza con le decisioni della Corte Costituzionale Tedesca riguardo alla costituzionalità del fondo salva-stati ESM.
Fatti, questi, che gettano un’ampia ombra sulla scena europea, soprattutto se si considerano gli ultimi fatti riguardo alla Grecia.
Basta dare uno sguardo agli appuntamenti di questo settembre, per comprendere quanto sarà decisivo per l’Eurozona:
- Elezioni in Olanda,
- Decisioni della Corte Costituzionale Tedesca,
- Visita della Troika ad Atene,
- Verdetto della BCE sulla questione dell’intervento sul mercato delle obbligazioni.
Tutti questi eventi sono solo apparentemente non connessi, ma sappiamo che i Paesi Bassi hanno giocato un ruolo fondamentale in supporto della Germania dalla quale dipendono, per buona parte le decisioni della BCE sul piano di acquisti delle obbligazioni (il tetto anti spread, infatti, sarebbe impensabile senza l’operatività del fondo ESM).
Infine, le sorti della Grecia influiranno non soltanto sulle decisioni economiche, ma sull’intero sentiment della popolazione dell’Eurozona, ormai divisa tra euro-scettici (in aumento) ed euro-euforici.
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