Grecia, Euro: lasciare o essere lasciati? Possibili scenari per settembre

Federica Agostini

24 Agosto 2012 - 09:42

Grecia, Euro: lasciare o essere lasciati? Possibili scenari per settembre

Quale sarà il futuro della Grecia a partire dal prossimo settembre? Se non saranno assecondate le sue richieste la Grecia potrebbe lasciare l’Euro? O sarebbe meglio essere lasciati dall’Eurozona?

Cosa accadrebbe, invece, se l’Eurozona decidesse di concedere più tempo alla Grecia? Ecco i possibili scenari che si prefigurano sulla scena dell’Eurozona a partire da settembre e che vedranno come protagonisti la Grecia e l’Euro.

C’è ancora tempo per la Grecia?

Questa settimana, il presidente della Grecia, Antonis Samaras, sta facendo il giro dell’Europa per incontrare i leader e riuscire a trovare un accordo affinché vengano concessi due anni di proroga per il raggiungimento degli obiettivi imposti dal memorandum per il salvataggio.

Come sappiamo, l’Eurozona ha rimandato qualsiasi possibilità ed eventualità di decisione a settembre, dopo la visita della Troika in Grecia.

Dunque, cosa accadrà a settembre? Alla Grecia verrà concesso più tempo o sarà accompagnata alla porta?

Ελλάς

La Grecia (Ελλάς in greco antico) è un paese piccolo, nel quadro economico dell’Eurozona e quando, nel 1981 è entrata a far parte dell’Unione Europea era già caratterizzata da "lacune di sistema", come ad esempio la mancanza di una struttura solida del settore pubblico. Inoltre, il paese ellenico lavorava, in quel periodo, per mettere al sicuro e stabilizzare un sistema democratico giovane, rispetto ad altri membri.

Ad oggi, la Grecia vive ancora molti problemi legati alla mancanza di struttura, come scrive qualcuno, ma ciò che più viene additato al paese è la lentezza con la quale si attuano riforme e si vagliano misure da adottare per raggiungere l’impegno chiesto, e promesso.

L’Eurozona, insieme con l’Ispettore Troika, spinge sulla Grecia affinché vengano compiuti una serie di sforzi (in nome dei miliardi di euro concessi per il salvataggio) e di riforme strutturali che comprendano, in primis, un programma di privatizzazione finalizzato alla crescita e la revisione del sistema del mercato del lavoro.

Il bivio

Sebbene rimandate le decisioni a settembre, sappiamo che a quel momento, se la Grecia non avrà fatto passi da gigante in questa direzione, l’Eurozona si troverà ad un bivio. Accordare il tempo alla Grecia? Oppure no? Qualsiasi sia la risposta, l’Euro sarà in pericolo.

Dare tempo alla Grecia

Se l’Eurozona decide di accordare i due anni richiesti dalla Grecia, allora ci sarà la possibilità che altri paesi periferici ne risentano, inoltre passerebbe un messaggio sbagliato agli occhi dei leader Europei: "i memorandum sul salvataggio vanno rispettati puntualmente, ma fino ad un certo punto...".

Se così fosse, l’autorità delle istituzioni dell’Eurozona ne sarebbe deteriorata e, quanto mai in questo momento, sappiamo che la sopravvivenza della moneta unica poggia per lo più sull’autorevolezza dei suoi garanti.

"No Grecia, non c’è tempo"

Ma se l’Eurozona non accorda le richieste del Premier Samaras, a quel punto le scelte sarebbero poche: la Grecia deve abbandonare la casa dell’Euro.

Cosa accadrebbe a questo punto?

Alcuni economisti dibattono sulla possibilità che la Grecia lasci spontaneamente la moneta unica o che sia costretta ad uscire.

L’Eurozona sostiene l’irreversibilità della moneta unica, è dunque improbabile che costringa la Grecia ad uscire dall’Euro, visto che la questione dell’irreversibilità ci riporta al discorso dell’autorevolezza, ma anche a quello del contagio, che ha avuto e continua ad avere effetti politici ed economici sulle regioni periferiche.

Dunque, a questo punto, sembrerebbe più verosimile che la Grecia decida di lasciare la moneta unica in autonomia.

Quali sarebbero le conseguenze?

C’è chi sostiene che l’uscita della Grecia dall’Euro rappresenti l’inizio della fine dell’Euro, visto che ne sancirebbe la reversibilità. Gli investitori tenderebbero a perdere fiducia nei confronti di una moneta condivisa da un numero variabile di stati (alla Grecia potrebbero seguire Spagna e Italia).

D’altra parte, invece, c’è chi sostiene che la fine dell’avventura della Grecia nell’Eurozona possa essere la soluzione per uscire dalla crisi, sia per il paese ellenico, sia per tutti gli altri. Come ha scritto Feldstein qualche mese fa: "La cosa migliore per la Grecia sarebbe quella di abbandonare l’euro e ricominciare a crescere, anche con una valuta debole".

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