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BCE e spread: ecco il tetto. Funziona come lo scudo?

lunedì 20 agosto 2012, di Federica Agostini

La Banca Centrale Europea è pronta ad intervenire sullo spread dei paesi con debito a rischio. Le proposte sul tetto anti-spread saranno valutate durante il direttivo dell’Eurotower il 6 settembre e rappresentano una fase evolutiva delle trattative e dei dialoghi sul meccanismo dello scudo anti-spread.

Spread, tetto o scudo?

La BCE interverrà sul mercato delle obbligazioni al fine di ridurre il differenziale di rendimento, ovvero lo spread, tra i titoli di stato ed i bund tedeschi (riferimento europeo).

Il tetto, proposto dalla BCE, è in breve l’evoluzione di un meccanismo che non permetterà allo spread di superare una certa soglia. E a questo punto lo si può chiamare tetto, scudo, resistenza, ma la sostanza rimane la stessa.

Tetto anti-spread: a cosa serve?

La BCE si pone di fissare una soglia, indicata per ogni paese, che rappresenterà il target massimo che lo spread di quella nazione possa raggiungere.

Superata tale soglia, che la Banca Centrale Europea si pone di rendere pubblica per ogni paese, ci sarà l’intervento sul mercato delle obbligazioni da parte dell’Istituto di Francoforte.

La BCE comprerà titoli di stato per "ripristinare" la situazione dei tassi di interesse e dello spread a livelli accettabili. In questo modo, funzionerà da calmiere per gli investitori e da scudo al debito nazionale, altrimenti compromesso dall’impennata dei tassi di interesse.

Come funziona?

Il meccanismo anti-spread si inserisce nel circuito di BCE e Efsf-Esm, quando la soglia fosse superata, il paese in questione dovrà firmare un Memorandum of Understanding e l’intervento della Banca Centrale potrebbe essere a costo zero o al costo della ratifica di un diktat del quale ancora non si conoscono i dettagli, ma che a quanto pare imporrebbe strette nuove misure di austerity.

Tutti d’accordo?

In attesa di incontri e vertici ufficiali, la tensione si fa accesa tra le parti politiche. Da una parte la Germania, che insiste sul fatto che la sopravvivenza della moneta unica non possa essere messa a repentaglio da chi non si attiene alle regole e lancia frecciate all’operato di Draghi alla BCE, troppo attento alla questione italiana, secondo lo Spiegel.

Dall’altra parte, Spagna, Italia e Grecia. Per le prime due, infatti, lo scudo anti-spread avrebbe effetto, dunque, si discute sulle eventualità di un rischio diktat.

Per la Grecia, invece, questa sarà una settimana decisiva. Il Presidente Samaras è in giro per l’Europa, ma l’ultima visita della Troika ha scoperto un buco di 3 miliardi di euro in più rispetto a quanto dichiarato. Uno sconto, questo, che avrà sicuramente ripercussioni sul futuro dei rapporti tra Grecia ed Eurozona.

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