Elezioni Calabria: perché il centrodestra non teme l’asse PD-M5S

Alessandro Cipolla

13 Luglio 2021 - 11:52

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PD e M5S sono pronti ad annunciare Amalia Bruni alle elezioni in Calabria: con altri tre candidati di centrosinistra in campo, il centrodestra non sembra aver paura di questa alleanza giallorossa.

Elezioni Calabria: perché il centrodestra non teme l’asse PD-M5S

La fumata bianca questa volta appare essere imminente: in vista delle elezioni regionali in Calabria, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle sarebbero pronti ad annunciare la candidatura di Amalia Bruni.

Apprezzata scienziata e direttrice del centro regionale di Neurogenetica, dopo il passo indietro di Maria Antonietta Ventura salvo colpi di scena sarà adesso lei a guidare questo simposio giallorosso.

Il centrosinistra così si appresta a presentarsi più che frammentato in queste elezioni in Calabria: oltre ad Amalia Bruni, in campo ci sono anche Luigi De Magistris per demA, il civico Carlo Tansi e il senatore di Italia Viva Ernesto Magorno.

Dall’altra parte invece il centrodestra si presenterà compatto in Calabria, con il deputato azzurro Roberto Occhiuto come candidato e l’attuale reggente leghista Nino Spirlì nelle vesti di suo eventuale vice.

Elezioni Calabria: Occhiuto grande favorito

Come già accaduto di recente in Umbria e in Liguria, rischia di rivelarsi un flop l’alleanza tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle in Calabria, nonostante il profilo di assoluto spessore della scienziata Amalia Bruni.

La presenza di ben altri tre candidati autorevoli di centrosinistra, potrebbe infatti complicare irrimediabilmente una sfida che appare già ardua vista la forza in Regione del centrodestra, che ha schierato un big come Roberto Occhiuto.

Alle elezioni regionali in Calabria del gennaio 2020, la compianta Jole Santelli vinse ampiamente con il 55% dei voti. Molto più staccato Pippo Callipo, all’epoca candidato del PD, che si è fermato al 30% mentre Francesco Aiello del M5S non è andato oltre il 7%.

La distanza appare comunque ampia, soprattutto visto che Carlo Tansi, che nel 2020 ha preso anche lui il 7%, andrà nuovamente per conto proprio. Non bisogna poi dimenticare la presenza di Luigi De Magistris e di Ernesto Magorno.

Soltanto con un fronte ampio e compatto, che va dal Movimento 5 Stelle fino alla sinistra e al civismo, il Partito Democratico potrebbe pensare di giocarsela in Calabria con il centrodestra.

Questa frammentazione invece appare essere musica per le orecchie di Roberto Occhiuto, pronto a sfruttare le divisioni del centrosinistra per insediarsi a ottobre alla guida della Regione.

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