Draghi: le LTRO funzionano? Cosa potrebbe esserci nel futuro della BCE?

Michele Ciccone

5 Dicembre 2013 - 17:59

Nel suo discorso alla BCE Draghi ha spiegato che i tassi d’interesse sono stati mantenuti ai livelli correnti. Le LTRO hanno avuto l’effetto di aiutare le banche per acquistare i titoli di stato. Ma l’economia reale ne ha beneficiato? Vi possono essere provvedimenti alternativi?

Draghi: le LTRO funzionano? Cosa potrebbe esserci nel futuro della BCE?

Il discorso di Mario Draghi alla conferenza stampa della BCE a Francoforte è stato in linea con le aspettative degli analisti. Il presidente della BCE non ha infatti annunciato alcuna modifica dei tassi d’interesse di riferimento, che rimangono ai valori stabiliti nel meeting del 7 Novembre, precisamente:

  • tasso di interesse per le operazioni di rifinanziamento principali a 0,25%
  • tasso di interesse per le operazioni di rifinanziamento marginali allo 0,75%
  • tasso di interesse sulla deposit facility invariato allo 0,0%

Attualmente il cambio EURUSD è a quota 1.3653 dopo aver rotto la resistenza di 1.36.

I dati su Pil e inflazione dell’Eurozona

Secondo i dati forniti dall’Eurosistema, nel terzo trimestre del 2013 la crescita del Pil dell’area euro è aumentata dello 0,1%, in lieve calo rispetto al trimestre precedente, nel corso del quale il prodotto della regione ha fatto osservare un aumento dello 0,3%. Draghi ha annunciato che nel corso del 2014 e per tutto il 2015, dati provvisori ovviamente, ci sarà un’ulteriore lenta ripresa determinata in moddo principale dall esportazioni. Le stime per il 2014 e il 2015 parlano di un aumento del Pil dell’1,1% nel 2014 e dell’1,5% nel 2015.

Quali effetti delle LTRO?

Nel suo discorso Draghi, rispondendo ad una domanda sulle LTRO, ha dato una risposta quanto mai veritiera e rispecchiante i fatti reali:

Le LTRO sono servite per aiutare le banche a comprare titoli di stato

Anche l’ex numero uno di Bankitalia ha dunque ammesso che la liquidità a buon mercato non è stata trasferita all’economia reale. E’ ovviamente una necessità per i paesi dell’Euro che gli spreads vengano monitorati tramite un continuo sostegno alla domanda di titoli pubblici. L’economia reale, però, non può essere lasciata in secondo piano. A tal proposito Draghi ha affermato che

Le economie dell’Eurozona devono essere preparate per ottenere gli stimoli da parte della BCE

Cosa intende Draghi con questa affermazione? Vuole forse dire che le economie dell’Euro devono prima rimettere i conti in ordine e poi possono pensare che la ripresa avrà luogo? Che la liquidità comincerà a circolare nell’economia reale dopo le misure di risanamento?

Un’alternativa alle LTRO

Non è facile interpretare le parole di Draghi. Sta di fatto che le LTRO non stanno producendo gli effetti sperati da molti economisti e commentatori.
Alcune voci si sono però espresse su un possibile meccanismo alternativo alle LTRO, ossia un FLS. Di cosa si tratta? Come ci spiega Vito Lops

FLS sta per Funding for lending scheme. Lo ha adottato la Bank of England il 13 luglio 2012 (e poi è stato rinnovato ad aprile del 2013). Funziona così: la Bank of England presta soldi alle banche britanniche. E fin qui cambia poco rispetto all’Ltro. Una prima differenza consiste nei destinatari. Perché oltre alle banche vengono finanziate società attive nel settore immobiliare (building societies). E poi l’altra sostanziale differenza sta nel collaterale da esibire per ottenere liquidità.

Gli effetti sul Pil inglese sembrano esserci tutti. Il 2013 vede per il Regno Unito una crescita del Pil dell’1,5% trainato dall’espansione del mercato immobiliare. Vi è però un rischio insito ad un simile provvedimento. Vale a dire che si riproponga la bolla immobiliare che ha fatto scatenare la crisi in Spagna, con le conseguenze che, purtroppo, conosciamo.

Una cosa però è certa. Per aiutare la ripresa dell’Eurozona la politica monetaria non basta. Senza una ripartenza della domanda interna il credito rifluirà molto difficilmente a famiglie e imprese. Ulteriori misure di austerità potrebbero allora non far altro che peggiorare ulteriormente la situazione.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it