Draghi: la BCE è pronta a misure non convenzionali

Federica Agostini

18 Giugno 2013 - 09:46

Draghi: la BCE è pronta a misure non convenzionali

La Banca Centrale Europea non esiterà ad usare i tassi di interesse o misure di politica monetaria non convenzionali per contribuire al recupero economico della zona Euro; sono le parole di Mario Draghi in visita alla banca centrale di Israele.

"Ci sono numerose altre misure, standard come tassi di interesse o misure non standard, che possono essere impiegate, e lo saranno se richiesto dalle circostanze." Mario Draghi, 18 giugno 2013 - Gerusalemme

Il presidente della BCE ha comunque avvisato che alcune di queste misure potrebbero avere "conseguenze indesiderate" che dovranno essere correttamente gestite.

"Continueremo a guardare con apertura a queste misure che siano effettive nel nostro contesto istituzionale e nel nostro mandato", ha poi aggiunto Draghi.

Il lavoro che spetta ai governi dell’Eurozona

All’inizio del mese, la BCE ha deciso di non avviare misure addizionali per speronare la crescita economica dell’Eurozona, nonostante l’aggiornamento delle previsioni che vedono una recessione più profonda per quest’anno. La decisione ha efficacemente posto di nuovo pressione sui governi perché rinnovino i propri sistemi economici e lavorino alla riduzione del debito. Allo stesso tempo, il Consiglio Direttivo della BCE ha discusso altre opzioni per stimolare il credito ai privati, come i tassi di deposito negativi o programmi che stimolino il prestito alle piccole imprese; una serie di misure che al momento, ha detto Draghi, rimangono "sullo scaffale".

Nel discorso a Gerusalemme, Draghi ha ribadito che ci sono piccoli segnali di miglioramento dell’economia della zona Euro, sostenendo che il recupero della domanda su scala globale potrebbe contribuire ad incrementare le esportazioni.

Detto questo, il presidente della BCE ha esortato i governi a rispettare le riforme, tra le quali anche l’imminente unione bancaria. Mentre la BCE si appresta ad assumere la supervisione bancaria della zona Euro, Draghi ha fatto notare come ci siano all’opera 5 flussi tra comunicazione dei dati, aspetti legali, revisione della qualità degli attivi della banca ed altri impegni legti alla supervisione.

Draghi: se necessario, la BCE è pronta a rischiare

Draghi ha infine difeso il primato della BCE in materia di inflazione, mentre il tasso di rifinanziamento della BCE è al minimo storico dello 0.50% e la banca si è impegnata ad contribuire allo stimolo economico grazie al programma di acquisto dei bond (OMT), ampiamente accreditato per aver riportato la calma sui mercati obbligazionari dell’Eurozona.

Pur riconoscendo che il tali misure di stimolo possano rappresentare un rischio per il bilancio della BCE, Draghi ha spiegato che il rischio è controllato e "necessario" per mantenere stabili i prezzi.

Ha poi concluso Draghi:

Il credito della BCE è supportato da sufficienti garanzie, implicando che la quantità di rischio residuo a carico della banca è ampiamente tamponato.

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