Draghi: Italia con pilota automatico? BCE su zona Euro: i temi caldi della ripresa

Federica Agostini

8 Marzo 2013 - 10:19

Draghi: Italia con pilota automatico? BCE su zona Euro: i temi caldi della ripresa

Durante la conferenza stampa di ieri, il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha toccato i temi caldi della questione economica e politica della zona Euro. Dalla politica monetaria, al ruolo della Troika, passando per la situazione a Cipro e in Italia.

L’Italia, grande preoccupazione dei giornalisti presenti, potrebbe andare avanti con il pilota automatico, ha detto il Presidente della BCE. L’unico cammino possibile è quello indicato: riforme strutturali e consolidamento fiscale.

BCE: sulla politica monetaria

La BCE decide di lasciare invariati i tassi di interesse allo 0.75%; come previsto, l’inflazione scende al di sotto del 2% e per la seconda metà del 2013, si confermano i segnali di stabilizzazione, sebbene a "livelli bassi".

Pertanto, la politica monetaria della Banca Centrale Europea rimarrà "accomodante" in un contesto di inflazione contenuta ed economia debole, ma sulla buona strada per la ripresa.

Previsioni: al ribasso

Per il biennio 2013-2014, la BCE ha rivisto al ribasso le stime di crescita per la zona Euro indicando come per il 2013 il Pil possa contrarsi in un bacino compreso tra lo 0.9% e lo 0.1%.
Per il 2014, invece, le stime prevedono una crescita compresa tra lo 0.0% e il 2.0%.

Ma, ricorda Draghi, i rischi di "downside" rimangono sempre ben presenti e minacciano la fiducia dei mercati valutari che potrebbe tradursi in un ulteriore ritardo della ripresa economica.

Zona Euro: quali sono le priorità?

Delle priorità per la zona Euro, massima rilevanza dev’essere attribuita alla lotta alla disoccupazione giovanile. Proprio per questo, bisognerà proseguire il percorso di riforme strutturali e fiscali al fine di creare un contesto entro il quale si possa operare per la creazione di nuovi posti di lavoro, per la crescita economica e per la sostenibilità del debito. Per questo, spiega il numero uno della BCE:

"Sono necessarie riforme al mercato del lavoro, per creare nuove opportunità e supportare un contesto economico dinamico, flessibile e competitivo."

Italia post elezioni: via col pilota automatico?

Per i giornalisti presenti alla conferenza stampa, l’Italia è il nocciolo duro della questione attuale della zona Euro, ma non sembra essere lo stesso per la BCE.

I mercati, spiega Draghi, dopo le tensioni generate immediatamente dopo il voto, sono tornati più o meno alla normalità (ovvero dov’erano prima delle elezioni in Italia). In generale, rispetto alle elezioni in Italia, "i mercati sono rimasti meno impressionati della politica e di voi [giornalisti]."

Ed è proprio in questo momento, rispondendo alla domanda di un giornalista, che Draghi fa un’affermazione da alcuni ritenuta piuttosto ambigua:

"Bisogna considerare che il consolidamento fiscale portato avanti dall’Italia, continuerà con il pilota automatico".

"L’esito delle elezioni italiane, e altri fattori come la spinta francese alla monetizzazione del debito non hanno alcun impatto sull’unità di intenti verso le riforme da parte dell’Europa."

Qualcuno potrebbe interpretare il messaggio come una vera e propria sovrapposizione al senso di "Democrazia", come citava qualche tempo fa un’analisi del Wall Street Journal sul perché tanti italiani abbiano votato per il partito di Grillo.

Referendum sull’Euro? No Comment

L’idea di un possibile referendum sull’Euro in Italia proviene proprio dalle fila del M5S e, quando a Draghi viene chiesto di commentare in merito, il numero uno della BCE preferisce non rispondere.

Ma aggiunge che l’Italia, insieme agli altri paesi "deboli" della zona Euro, deve continuare il percorso di riforme strutturali, "l’unico modo per capitalizzare sul consolidamento di bilancio".

"E’ questa l’unica cosa importante - spiega Draghi - perché è in questo modo che si riconquista credibilità sui mercati, si riducono gli spread e i tassi di interesse. In questo modo, arriva più credito all’economia e di conseguenza aumenta la creazione di posti di lavoro. E’ questo il cammino [da seguire]."

Che fine farà Cipro?

"Possiamo dire che ci sono buoni sviluppi". Draghi si dice fiducioso della possibilità di raggiungere un accordo su come salvare Cipro anche se, spiega, ci sono diverse dimensioni da far convergere: la sostenibilità del salvataggio e la stabilità finanziaria della zona Euro.

L’economia Cipriota è piccola, ma non per questo sistematicamente insignificante. Aggiunge Draghi: "lasciate che dica qualcosa anche se non riguarda direttamente la BCE: è di fondamentale importanza che il Governo di Cipro faccia il necessario per rivedere la legislazione sulle norme anti-riciclaggio, non tanto in termini di leggi, ma piuttosto accettando il controllo internazionale sull’efficienza di tale legislazione."

Troika e OMT: tutto funziona

Infine, parlando del piano anti-spread, OMT, lanciato lo scorso settembre dalla BCE, ma ancora mai attivato, Draghi commenta: "resta in vigore, così com’è". Quando potremo vederlo in azione? La palla sta interamente ai governi, spiega il Presidente, "ma ci sono delle regole e soltanto i paesi che aderiscono a queste regole possono accedere al programma".

E’ il caso che la BCE riveda il suo ruolo all’interno della Troika? No, la triade Banca Centrale Europea-Commissione Europea-Fondo Montetario Internazionale "funziona benissimo". Si tratta di un accordo organizzativo che fronteggia da anni situazioni d’emergenza mettendo a disposizione "competenze specifiche, come quelle sul settore finanziario."

La partecipazione della BCE alla Troika non ne mette in discussione l’indipendenza, ha sottolineato in maniera incisiva Draghi. Anzi, "abbiamo più volte dato prova della nostra indipendenza politica".

Non avevamo parlato di contagio positivo?

"Sono stato male interpretato". Il contagio positivo, spiega Draghi, non era inteso come la possibilità che la calma sui mercati finanziari si trasformasse in spinte positive per l’economia reale. "Intendevo dire contagio tra i mercati finanziari e non contagio dai mercati finanziari all’economia reale".

In questo senso, i rimborsi dei fondi Ltro possono essere considerati come ulteriore segnale positivo. Il flusso di credito rimane ancora disomogeneo nei diversi paesi della zona Euro, ma ci sono forti segnali che indicano la minore frammentazione dei mercati finanziari. Gli investimenti, i consumi e la domanda sono ancora molto deboli, "ma nel corso del 2013 assisteremo ad una graduale ripresa", parola della BCE.

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