Gli Italiani hanno votato Grillo perché era l’unico modo di provare a cambiare le cose. Scrive il Wall Street Journal, il Movimento 5 Stelle era l’alternativa, quella che Bruxelles e l’Europa non vogliono vedere.
L’Europa ha tracciato un percorso per uscire dalla crisi, ma chi ha stabilito che sia quello giusto? Continuando a ripetere che "seguire il programma" è l’unica alternativa, l’Europa sta sfidando la Democrazia e gli elettori Europei, ma le risposte non tardano ad arrivare.
Dal Wall Street Journal: "Elezioni. Lo stile dell’Eurozona"
Elezioni. Non c’è alternativa.
Il risultato inconcludente delle elezioni in Italia questa settimana ha mandato in tilt le borse e al rialzo i tassi di interesse sui titoli di Stato; gli investitori vendono sull’onda dei timori relativi al rischio dello stallo politico italiano.
L’esito, con il centro-sinistra di Bersani leggermente avanti, ma troppo poco per formare un governo, non ha mancato di suscitare il consueto clamore a livello Europeo che sempre si verifica in presenza di qualche elezione. Il Presidente del Consiglio Europeo, Herman van Rompuy ha aggiunto l’obbligatorio "rumore" del rispetto del voto degli elettori, proprio prima di rendere chiaro che egli stesso non lo avrebbe fatto.
"Sta ai leader politici negoziare per formare un governo con una situazione stabile, affinché le riforme e il consolidamento del bilancio possano proseguire. Non c’è modo di tirarsi indietro, non c’è alternativa" ha detto van Rompuy.
In altre parole, l’Italia, o la Grecia o l’Irlanda, possono avere tutta la democrazia che vogliono perché chi vincerà le elezioni non starà al servizio degli elettori, ma a quello di Bruxelles o Berlino. Metterla in questi termini può sembrare sembrare una provocazione, ma è difficile riuscire a dare un’interpretazione diversa a certi tipi di commento.
C’è un percorso. E va seguito.
Berlino e Bruxelles non la vedono così tragicamente. Il loro punto di vista è sostanzialmente: abbiamo deciso un percorso da seguire per salvare l’euro dalla disintegrazione, ogni deviazione dal tracciato è un atto irresponsabile. E fanno affidamento sulle élite politiche in Italia, Spagna, Grecia e altrove affinché si porti avanti quel percorso, qualsiasi cosa accada.
Ma a questo punto, ci sono almeno due problemi. Il più ovvio è che tutto ciò si fa beffa della democrazia. Se la politica non si può cambiare, a prescindere dal risultato delle elezioni, le elezioni stesse sono una farsa; sono solo una patina della sovranità popolare.
E se il percorso è distruttivo?
Pur volendo ammettere che il momento sia troppo pericoloso per occuparsi della credibilità della democrazia, ovvero accettando che i leader in carica possano seguire soltanto la via illuminata delle decisioni della leadership Europea, è evidente che il percorso scelto è controproducente.
In Spagna, il governo di centrodestra che ha vinto con maggioranza schiacciante alla fine del 2011 era a metà nei sondaggi prima dello scoppio di un recente scandalo di corruzione.
In Grecia, il solo impulso ad aderire alle politiche dettate dalla UE ha distrutto lo storico partito di centro sinistra, Pasok, fino all’anno scorso un pilastro della politica. Oggi in Grecia emergono consensi all’estrema destra e all’strema sinistra, ma partiti convenzionali sono stati discreditati.
I problemi politici in Italia sono ben più profondi della crisi attuale. Ma la grande coalizione che ha guidato il paese negli ultimi 15 mesi ha diffuso la consapevolezza che i partiti maggiori stessero offrendo all’incirca lo stesso sgradevole programma. Soltanto un’azione radicale, come quella di votare il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, aveva la possibilità di cambiare davvero qualcosa.
Se i politici fossero angeli...
Decenni di "politicanza" guidata dal consenso UE può aver convinto i partiti maggiori d’Europa a non aver altra scelta se non quella di giocare a "il bravo Europeo". Ma i cittadini Europei non sembrano essere d’accordo.
Come dice James Madison, "Se gli uomini fossero angeli, non ci sarebbe bisogno di nessun governo". Poi segue: "Se gli angeli dovessero governare gli uomini, non ci sarebbe bisogno di nessun controllo su chi governa."
Ma abbiamo la Democrazia proprio perché non siamo governati da angeli, i leader politici sono fallibili, talvolta venali e tutto quello che possono essere gli esseri umani. E poiché sappiamo che le élite non sempre hanno ragione, ci riserviamo il diritto di liquidarle quando ci sembra opportuno.
Non sfidate gli elettori
Gli elettori non sempre fanno la scelta più giusta e saggia, o coerente. Ma non c’è alcun angelo disponibile a guidarci, neppure da Bruxelles. Dunque non abbiamo altra scelta se non persistere e provare a scegliere come meglio possiamo.
L’Unione Europea sta giocando ad un gioco pericoloso, quando tenta di privare di significato quella scelta così importante che è il voto, presupponendo che le politiche stabilite debbano essere rispettate chiunque sia il vincitore. Insistendo sul fatto che non ci sia "alternativa", van Rompuy sta invitando gli elettori a smentirlo, e in Italia ci sono quasi riusciti.
| Traduzione a cura di Federica Agostini | Fonte: Wall Street Journal |
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