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Crisi: Cipro, l’isola appesa ad un filo. Sarà salvata? E come?
martedì 5 marzo 2013, di
I ministri europei delle finanze hanno raggiunto un accordo ieri: per la fine del mese di marzo Cipro dovrà essere salvata economicamente, ma non è ancora stato deciso come.
Nel giugno del 2012 Cipro ha fatto richiesta per un bailout, ma non è stato possibile raggiungere un accordo fino a quando, lo scorso mese, è stato eletto un governo conservatore che ha permesso l’intensificarsi delle trattative.
Cipro: arriva la Troika
La Troika (Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale) invierà oggi i propri commissari a Cipro per svolgere un’analisi delle esigenze di finanziamento dell’Isola e avviare i discorsi con il governo cipriota.
La somma necessaria alla ricapitalizzazione delle finanze dell’isola dovrebbe aggirarsi attorno ai 17 miliardi di Euro, di cui tra gli 8 e i 10 destinati alle banche. Secondo queste stime, il bailout necessario all’isola equivale al prodotto economico di un anno.
I funzionari dell’Euro hanno raggiunto un accordo sulla necessità di dover salvare l’Isola entro la fine di marzo, ma non sul come.
Germania: una proposta poco invitante
I tempi stringono, dunque, ma non mancano le preoccupazioni - specie dalla Germania - riguardo alla posizione e al ruolo di Cipro nel giro di "lavaggio di soldi sporchi". Proprio per questo, la Germania appoggiata da Finlandia e Paesi Bassi spinge affinché i depositari nelle banche Cipriote (molti dei quali Russi o Inglesi) contribuiscano al pagamento del salvataggio (la pratica del "bail-in").
Ma una pratica del genere, oppongono molti economisti, rischia di innescare una fuga di capitali senza precedenti. Tuttavia, spiega Jeroen Dijsselbloem che ha guidato il meeting dei ministri, i dettagli del salvataggio di Cipro sono ancora da discutere e saranno visti insieme dai componenti della Troika.
E’ ormai da tempo che si discute delle condizioni (difficili) dell’Isola di Cipro e poco tempo fa una polemica sorta in Germania sosteneva la scarsa rilevanza sistemica dell’Isola. Olli Rehn, commissario Europeo per gli affari economici, ha recentemente ribadito come tutti i membri della zona Euro siano egualmente importanti.
"Se Cipro dovesse diventare disordinatamente insolvente, questo potrebbe spingere il Paese fuori dall’Eurozona", ha detto Rehn al Der Spiegel.
Cipro: piccola e (in)sostenibile?
Cipro è un’isola piccola, ma è importante riuscire a trovare il modo per salvarla in maniera sostenibile, affinché sia in grado di ripagare il debito; evitando così l’ostilità dell’opinione pubblica in Germania, Finlandia e Olanda.
Un salvataggio da 17 miliardi di Euro porterebbe il debito di Cipro a circa il 145% del Prodotto Interno Lordo; un livello considerato come insostenibile. Il salvataggio della Grecia prevede che il rapporto debito/PIL giunga al 120% entro il 2020, ma per Cipro un prezzo del genere sarebbe troppo elevato.
Su questo tema, il governo cipriota che ritiene la soglia del 120% come "gestibile" si scontra con le autorità internazionali. Secondo gli ufficiali del FMI, l’ideale per Cipro sarebbe un rapporto debito/PIL inferiore al 100%.
Ogni dettaglio e decisione definitiva è rimandata al meeting straordinario di questo mese, ma il tempo stringe e intanto l’economia dell’isola di Cipro rimane appesa ad un filo.