Dopo il Covid, la guerra: così in Italia frena la crescita

Violetta Silvestri

19 Marzo 2022 - 11:44

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I dati Confcommercio aggiornati a marzo allertano su una decelerazione dell’economia italiana in corso. Dopo la pandemia, la guerra sta ostacolando la ripresa del PIL e dei consumi.

Dopo il Covid, la guerra: così in Italia frena la crescita

La guerra impatta sulla ripresa economica dell’Italia: i dati Confcommercio emersi nella congiuntura di marzo hanno descritto un quadro non positivo per la crescita nazionale.

Inflazione ancora in aumento, consumi indeboliti e una decelerazione del PIL sono i segnali di un quadro che si va deteriorando con le incertezze del conflitto.

Nel dettaglio, le indicazioni di Confcommercio sull’Italia.

Italia: economia in frenata, le stime Confcommercio

Mariano Bella, direttore Ufficio Studi di Confcommercio, non nasconde la preoccupazione sulla situazione economica italiana.

La guerra in Ucraina ha mutato lo scenario di ripresa, con:

“il quadro congiunturale rapidamente peggiorato nelle ultime settimane. Nel momento in cui si intravedeva una possibile normalizzazione dell’economia, legata ad una fase meno emergenziale della pandemia, l’avvio della guerra in Ucraina ha riacutizzato le incertezze e il conseguente peggioramento delle prospettive inflazionistiche ha una natura per niente transitoria. Bisogna, dunque, attrezzarsi a fronteggiare una fase di forte decelerazione dell’attività economica”

Tale messaggio di allerta si traduce nei seguenti dati:

  • PIL primo trimestre: stimato -2,4%;
  • PIL: marzo -1,7% (rispetto a febbraio), 1,3% su base annua;
  • PIL: media su base annua del 2022 +3,3%;
  • Produzione industriale: -3,4% a gennaio su dicembre;
  • Sentiment degli imprenditori del commercio al dettaglio: -1,6% a gennaio su dicembre;
  • Indicatore dei consumi: +5,1% a febbraio su base annua, con +27,7% nei servizi e -0,8% nei beni;
  • inflazione: +6,1% a marzo su base annua

La nota Confcommercio sottolinea che i consumi di febbraio 2022 rispetto a quelli dello stesso mese 2020, prima della pandemia, sono ancora inferiori del 10,2%. Nei servizi, il calo è del 21,3%.

Il mese di marzo, quindi, fotografa una situazione non ottimistica per l’Italia. Secondo Bella, il PIL è nel pieno di un trend di rallentamento emerso nei mesi precedenti. Su base annua, la crescita dovrebbe essere all’1,3%, “in brusco ridimensionamento rispetto ai periodi precedenti”.

Inoltre, il rialzo dell’inflazione non si arresta. Con i prodotti energetici a trainare gli aumenti, le tensioni sui prezzi sono ormai evidenti in molti segmenti, in primis l’alimentare.

Confocommercio lancia il monito: dopo la speranza di poter ripartire con la pandemia in attenuazione, la guerra in Ucraina ha riportato la crescita in Italia in un terreno molto incerto e di pericoloso arresto.

Argomenti

# PIL
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