Differenza tra separazione e divorzio: cosa cambia, effetti legali e quale conviene

Isabella Policarpio

20 Gennaio 2020 - 13:53

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Quando il matrimonio non funziona possono subentrare la separazione o il divorzio. Si tratta di strumenti molto differenti tra loro. Qui cosa dice la legge, come funzionano e gli effetti su diritto alla pensione e all’eredità.

Differenza tra separazione e divorzio: cosa cambia, effetti legali e quale conviene

Separazione e divorzio sono cose ben diverse; nella maggior parte dei casi l’uno è la conseguenza dell’altro anche se vi sono circostanze in cui si può ricorrere immediatamente al divorzio e casi in cui dopo un periodo di separazione la coppia decide di tornare insieme.

La separazione è un periodo in cui gli obblighi matrimoniali vengono “sospesi” e serve come pausa di riflessione prima del divorzio. Il nostro ordinamento, infatti, impone di provare a ricucire il rapporto matrimoniale, ove sia possibile.

Il divorzio, invece, segna lo scioglimento del vincolo e la fine degli effetti civili del matrimonio, che tuttavia resta invariato dal punto di vista religioso (per questo so dovrà provvedere all’annullamento presso la Sacra Rota.

Differenza tra separazione e divorzio: cosa dice la legge

Separazione e divorzio sono differenti per effetti e durata. La separazione può essere vista come un periodo di pausa e di riflessione che serve a capire se il matrimonio è recuperabile oppure no. Durante questo periodo (che dopo la riforma sul divorzio breve è di sei mesi) gli obblighi coniugali si considerano sospesi (anche la fedeltà) ma non ci si può risposare.

Il divorzio, invece, consiste nello scioglimento definitivo del matrimonio e può essere stabilito dal giudice solo dopo che sia trascorso inutilmente il periodo di separazione. Vi sono anche dei casi eccezionali in cui in cui si può divorziare senza separazione.

La differenza sostanziale quindi è questa: durante la separazione si continua ad essere sposati e ci si può riconciliare in ogni momento. Il divorzio invece scioglie per sempre il vincolo matrimoniale; se i due ex vorranno riconciliarsi dovranno convolare nuovamente a nozze.

Sia nella separazione che nel divorzio, il coniuge economicamente più svantaggiato ha diritto a ricevere un assegno, seppur con delle differenze che vedremo, mentre la situazione per i figli resta invariata.

Differenza tra separazione e divorzio: assegni e pensioni

Ora che abbiamo visto quali sono le differenze principali tra separazione e divorzio, veniamo alla parte di maggiore complessità, gli aspetti economici. Infatti divorzio e separazione hanno conseguenze molto diverse per quanto riguarda il diritto alla pensione, all’eredità, e così via. Vediamole nel dettaglio.

  • assegno di mantenimento/divorzio per coniugi: sia in caso di separazione che di divorzio, l’ex coniuge economicamente più debole ha diritto a ricevere un assegno che però ha una funzione sensibilmente diversa: l’assegno dopo la separazione è generalmente funzionale al mantenimento dello stesso tenore di vita che c’era in corso di matrimonio; l’assegno di divorzio, invece, spetta solo e nella misura in cui l’altro coniuge non sia economicamente insufficiente e non possa lavorare;
  • assegno per i figli: la prole merita un discorso a parte. Sia in caso di divorzio che di separazione, entrambi i genitori sono obbligati a provvedere al mantenimento dei figli, in misura alle loro possibilità economiche. Restano anche inalterati i diritti ereditari;
  • pensione di reversibilità: in caso di separazione resta sempre il diritto a ricevere la pensione di reversibilità o indiretta del coniuge defunto. La reversibilità spetta all’ex coniuge dopo il divorzio solo se quest’utlimo era beneficiario di assegno di divorzio e se non si è risposato;
  • TFR: il trattamento di fine rapporto non spetta in caso di separazione ma invece spetta in caso di divorzio ma solo se l’ex coniuge era titolare di assegno di divorzio e non si è risposato;
  • eredità: in costanza di separazione non si perdono i diritti ereditari che invece svaniscono dopo il divorzio.

Differenza tra separazione e divorzio con figli a carico

I figli, soprattutto minori, sono sempre tutelati, sia in caso di divorzio che di separazione. In questo caso infatti non vi è alcuna differenza: entrambi i coniugi restano obbligati nei confronti dei figli, sia materialmente che dal punto di vista educativo.

I due coniugi dovranno accordarsi tra loro su dove andranno a vivere i figli e su quando e per quanto tempo vedranno l’altro genitore. Inoltre il coniuge non convivente dovrà versare all’altra una somma come assegno di mantenimento dei figli.

Se non c’è accordo su questi punti, dovrà intervenire il giudice che, sentite le parti, sceglierà la soluzione più vantaggiosa per la prole. L’assegno di mantenimento, invece, viene determinato sulla base del numero dei figli, delle loro esigenze e delle possibilità economiche del coniuge obbligato.

In altre parole, tra separazione e divorzio per i figli non vi è alcuna differenza.

Separazione e divorzio: tempi e costi

Separazione e divorzio hanno tempistiche molto diverse. In ogni caso, quello che fa la differenza dal punto di vista del tempo - anche dei costi, come vedremo - è il fatto che ci sia oppure no il consenso di entrambi i coniugi. Se c’è la volontà di separarsi e divorziare sicuramente potranno essere evitate le lunghe e costose battaglie legali.

Dopo la riforma del 2015 sul divorzio breve, i tempi di separazione e divorzio si sono notevolmente accorciati. Per la separazione si è passati da tre anni a sei mesi, significa che si può arrivare al divorzio in meno di un anno.

Quando i coniugi sono in conflitto, invece, le cose possono prendere una piega molto più lunga poiché si dovrà cercare un accordo sulle questioni economiche, l’assegnazione della casa e l’affidamento dei figli.

Anche i costi possono essere molto differenti: ad esempio se vi è il consenso di entrambi e non ci sono figli minori o disabili ci si può separare anche in Comune con la spesa di soli 16 euro per la marca da bollo, invece più la procedura di divorzio o separazione si allunga, più saranno ingenti le somme che i coniugi dovranno versare agli avvocati.

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