La Commissione UE, al fine di semplificare gli oneri amministrativi per le imprese, ha proposto un modello unico UE per la dichiarazione IVA con solo 5 voci obbligatorie.
La parola d’ordine è: semplificare. Su questa linea, al fine di ridurre gli oneri amministrativi per le imprese, la Commissione europea ha proposto un modello unico UE, standard per tutti gli Stati membri, per la dichiarazione IVA.
Il risparmio previsto per le imprese dovrebbe essere 15 miliardi di euro all’anno. Un vantaggio non da poco, che si associa ad altri obiettivi:
- semplificare la dichiarazione, che sarebbe elettronica, riducendo le informazione e i dati da notificare;
- agevolare il rispetto degli obblighi fiscali e le imprese che esportano all’estero;
- rendere più efficienti le amministrazioni fiscali in tutta l’Unione;
- sostenere gli Stati membri nella lotta all’evasione fiscale.
Il fautore della proposta, il commissario alla fiscalità e alla lotta antifrode Algirdas Semeta, ha spiegato che:
"La dichiarazione unica dell’IVA dà vantaggi a tutti. Le imprese potranno beneficiare di procedure più semplici, costi ridotti e meno burocrazia. I governi avranno a disposizione un nuovo strumento per facilitare il rispetto della normativa IVA, che dovrebbe aumentare il gettito fiscale".
Dichiarazione IVA: modello unico UE
Come sarebbe la dichiarazione IVA europea per le imprese? Che modello si propone? Il modello unico proposto, che se approvato dal Parlamento UE diventerebbe quello obbligatorio e sostitutivo di quello nazionale dal 1 gennaio 2017, vuole ridurre le categorie di richieste informative.
Pensate che la media UE è pari a 39, mentre l’Italia è lo Stato che prevede il maggior numero di informazioni alle imprese nella dichiarazione IVA: deve compilare ben 586 voci.
L’idea dell’UE è quella di limitare le voci a 5 e prevedere tra le 21 e le 26 caselle per le categorie di informazioni addizionali. Le 5 voci obbligatorie sarebbero:
- IVA esigibile;
- IVA deducibile;
- importo netto di IVA (passivo o attivo);
- valore complessivo delle transazioni in ingresso;
- valore complessivo delle operazioni in uscita.
La dichiarazione IVA europea verrebbe presentata dalle imprese ogni mese, mentre le microimprese avrebbero un obbligo di presentazione trimestrale. Sarebbe così abolita la dichiarazione annuale riepilogativa in vigore in molti Stati.
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