Denuncia al Governo: intervista esclusiva all’avvocato Taormina (VIDEO)

Redazione

01/08/2020

01/08/2020 - 15:59

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L’avvocato Carlo Taormina ospite di Money.it parla della denuncia presentata al governo per pandemia colposa e tuona: “Colpevoli ritardi e gravi responsabilità, in grado di innescare eventi a catena”

Denuncia al Governo: intervista esclusiva all’avvocato Taormina (VIDEO)

Si è conclusa solo da pochi istanti sul nostro canale ufficiale YouTube l’intervista all’avvocato Carlo Taormina.

Un appuntamento importante, con uno dei più noti giuristi del nostro Paese, al centro dell’attenzione in particolare durante quest’ultimo periodo, dopo che ha presentato denuncia penale per cattiva gestione dell’emergenza coronavirus, contro le Autorità sanitarie e il Governo.

Proprio la denuncia è stata il cuore del colloquio con Fabio Frabetti. Lo ha definito così Taormina stesso, inquadrando come tema centrale “quel 31 gennaio” che ha visto l’esecutivo Conte decidere di non imporre nessun lockdown.

Questo - spiega Taormina - malgrado ci fossero tutti gli elementi per decidere una chiusura così come consigliato dai dati. Una decisione presa per ragioni “né tecniche né scientifiche”:

“Il Tar del Lazio ha chiesto al governo di rispondere a questa domanda: quel 31 gennaio è stata fatta una scelta governativa? E se sì, in base a quali elementi? Bene, il governo in tutta risposta non ha fornito nessuna documentazione a riguardo, e Conte ha fatto ricorso al Consiglio di Stato per bloccare le richieste del Tar. Se non ci fosse stato nulla da nascondere, quegli atti sarebbero stati immediatamente messi a disposizione degli italiani”.

31 gennaio data cruciale per Taormina

Una citazione ricorrente all’interno dell’intervista appena rilasciata a Money.it: per l’avvocato Taormina quel 31 gennaio è uno snodo indispensabile da cui partire.

In quella data - spiega Taormina - il governo ha ignorato una situazione sanitaria già molto grave. Sulla base di ragioni né tecniche né scientifiche, non ha optato per severe misure di chiusura.

Con quel provvedimento, da quel provvedimento - sottolinea - ogni episodio successivo si è verificato a catena:

“Se quel 31 gennaio si fosse stabilita una massiccia chiusura come ampiamente suggerito da tutte le informazioni già a disposizione del Ministero della Salute, non sarebbe venuto tutto quello che abbiamo visto dopo. Non si sarebbero moltiplicati i morti e non ci sarebbe stata nessuna necessità di chiudere attività produttive e fermare il Paese in blocco”.

Omissioni di cui è colpevole anche l’OMS secondo Taormina, che fa notare come l’Organizzazione avesse consapevolezze circa il coronavirus già disponibili da tempo, e motivo per cui facendo arrivare le informazioni molto in ritardo abbia “fatto i suoi porci comodi”.

Responsabilità governativa o regionale?

Altro binomio cruciale è quello della responsabilità sul territorio italiano, se governativa o regionale.

Un binomio che di fatto per Taormina non rappresenta affatto un dubbio: “la responsabilità è solo ed esclusivamente governativa”, sostiene l’avvocato:

“Si trattava di un compito del governo, che poteva portare avanti anche la Regione, è vero. Ma è il governo che ha istituito la zona rossa con grave ritardo, quando ’i buoi erano già scappati dalla stalla’.”

Cartelle cliniche vergognose

Per quel che riguarda la gestione sanitaria in piena emergenza, Taormina mette in evidenza quelle che definisce una lunga serie di “cartelle cliniche vergognose”, che hanno ulteriormente complicato l’attuale ricerca di responsabilità per la situazione creatasi, e che riflettono il caos generato dal mancato lockdown al 31 gennaio:

“Ho letto e visto cartelle cliniche vergognose, brevissime: una riga per motivare cause e specifiche riguardo il decesso di una persona. In questo modo diventa ancora più difficile trovare prove che certifichino responsabilità in quello che è successo.”

Su caso Palamara “Mattarella passivo”

Commenti brevi ma certamente d’impatto infine quelli sul caso Luca Palamara, ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati accusato di corruzione.

Interpellato sul mancato intervento della Presidenza della Repubblica sulla questione, Taormina ha definito il ruolo di Sergio Mattarella “passivo”, dicendosi indignato da questo:

“Il Presidente si è mostrato inerte, completamente passivo. E’ qualcosa che mi indigna, anche perché tutti abbiamo grande stima di Mattarella e della sua figura, del suo passato, di tutto quello che ha dovuto subire con l’uccisione del fratello e del suo ruolo attuale. Ma una simile passività purtroppo finisce per diventare connivenza con la distruzione della democrazia che è in corso.”

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